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Per non morire di xylella

Data: 05/03/2015
Categoria: News CSV Salento

A Neviano boom di presenze per conoscere le alternative possibili all’uso massiccio di fitofarmaci per combattere la xylella

Grande successo di pubblico e di partecipazione ieri sera, mercoledì 4 marzo, a Neviano per il 47esimo Cantiere per la sussidiarietà dal tema “Emergenza xylella: trattamenti obbligatori e possibili soluzioni”. È iniziata davvero una grande mobilitazione nel Salento, perché – spiega Luigi Russo, presidente del CSV Salento – come cittadini e poi come volontari, siamo molto preoccupati per la salute di tutti e per quello che lasceremo in consegna ai nostri figli. Perché deve essere un volontario a portare all'attenzione delle comunità queste questioni? Perché non sono le istituzioni a diffondere le corrette informazioni? Noi lo facciamo perché crediamo fortemente nell'attuazione di un principio costituzionale, il principio della sussidiarietà sancito dall'art. 118 della Costituzione. Lo facciamo perché crediamo che la salute dei cittadini sia il bene comune più importante da tutelare. È per questo che siamo pronti anche alla disobbedienza civile!". Di certo se sono chiari gli effetti dannosissimi che potrebbero procurare sulla salute dei cittadini le enormi quantità di insetticidi previsti nelle linee guida regionali pubblicate all’inizio di febbraio, per distruggere gli insetti vettori del batterio xylella, non è altrettanto chiaro – incalza Russo “il disegno sotteso alle tante stranezze registrate su questa faccenda e dunque quale battaglia stiamo combattendo. La Procura intanto indaga sull'ipotesi di reato, la violazione dell'art. 500 del codice penale. Noi ci stiamo coalizzando: sindaci, associazioni, agricoltori e produttori, gli enti parco, tutti assieme per bloccare le assurde prescrizioni regionali: la nostra terra è stata ‘gasata’ da tonnellate di chimica, sia nei terreni sia con le discariche di rifiuti tossici. Ogni altra irrorazione sarebbe assurda ed estremamente nociva alla nostra salute". Il problema sta tutto nelle indicazioni emanate dalla Regione Puglia attraverso la determina dirigenziale del 6 febbraio scorso che non forniscono alcuna indicazione sul trattamento del batterio ma sono prescrittive circa l’utilizzo di potenti insetticidi per debellare il vettore, cioè l’insetto che trasporta il batterio, con l’unico effetto di “riuscire forse – sottolinea ancora Russo – a contenere l’espandersi dell’epidemia, ma non di curare l’esistente, ammesso che sia possibile davvero distruggere miliardi di insetti”. “In pericolo sono madre terra e padre olivo – spiega Ivano Gioffreda di Spazi Popolari che ha sperimentato le vecchie pratiche di agricoltura, con ottimi successi sul riverdimento e sulla ripresa degli alberi di ulivo. Difendiamo la nostra terra: prima che eradichino tutto ciò che siamo, il nostro simbolo, l'ulivo". Ritorna sulla necessità di definire scientificamente la questione Cristian Casili, agronomo: "L'unico modo per combattere seriamente la xylella è fare i test di patogenicità. Ci sono almeno due problemi: uno di salute pubblica e uno di agronomica e quindi di produzione. Per risolvere il problema ci vogliono da una parte le buone pratiche, dall'altra la scienza e la ricerca". Ad essere a rischio, non sono i soli alberi di ulivo giacché le misure fitosanitarie obbligatorie metterebbero in serio rischio l’intero ecosistema. Lo spiega Daniele Greco, presidente regionale dell’associazione Apicoltori: "Bisogna ridurre drasticamente l'uso di pesticidi perché negli ultimi anni sono stati causa dello sterminio delle api, gli insetti impollinatori che succhiando dai fiori imbottiti di pesticidi muoiono. Le api esistono sulla terra da milioni di anni ed hanno da sempre giocato un ruolo fondamentale nell'ecosistema".



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