Cerca nel sito:  

Disseccamento rapido, che fare?

Data: 27/02/2015
Categoria: News CSV Salento

Partecipato Cantiere a Corsano sul tema dell’emergenza xylella. Coro unanime di no all’uso massiccio di fitofarmaci voluto dalla Regione

Una sala gremita nonostante il maltempo, con tanti cittadini attenti e partecipi. È così che si è svolto a Corsano ieri sera, giovedì 26 febbraio, l’atteso Cantiere per la sussidiarietà del CSV Salento, organizzato in collaborazione con il Comune di Corsano e il Forum Terzo Settore, dedicato allo scottante tema della xylella o, ad essere precisi, al tema del disseccamento rapido degli ulivi, un vero flagello per il nostro territorio che rischia di cambiare il volto del nostro Salento in maniera definitiva e che potrebbe portare rischi seri alla salute dei cittadini salentini. Oltre 13 milioni di euro per un Piano regionale che prevede un ingente utilizzo di pesticidi: interventi fitosanitari e insetticidi per combattere gli insetti vettori, controlli affidati alla Forestale, lettere di messa in mora per gli inadempienti, interventi sostitutivi da parte dell’agenzia regionale Arif, pratiche di potatura, trinciatura, aratura, a maggio e a settembre due interventi insetticidi con fitofarmaci su ogni albero, infine estirpazione delle piante con sintomi ormai gravi. È questo l’aggiornamento, non certo rassicurante, sulla dibattuta “questione xylella” nel Salento che allarma agricoltori e ambientalisti fino a definirla una vera e propria “follia biocida”.  Quali sono le ragioni della preoccupata reazione di agronomi, ambientalisti e agricoltori? Si tratta di un complotto o c’è una reale situazione di emergenza? Quali prassi si possono attivare alternative all’uso massiccio di pesticidi? A queste domande ha cercato di dare risposta e soluzioni il Cantiere di Corsano: “La questione del disseccamento rapido degli ulivi che tutti conoscono erroneamente come xylella, è di estrema importanza per il nostro territorio, il nostro paesaggio, la nostra economia. È per questo che occorre veicolare la corretta informazione – sostiene Luigi Russo, presidente del CSV Salento, sociologo e giornalista. Continueremo ad informare e a raccontare la verità su questa vicenda che rischia di cambiare il volto e gran parte dell’economia produttiva e turistica del nostro Salento. Oggi 7.400 persone sanno di più su veleni, ambiente e salute perché nei nostri ‪Cantieri per la sussidiarietà le abbiamo incontrate e abbiamo raccontato come stanno le cose. Perché ogni diritto – ha concluso Russo – comincia dalla conoscenza e dalla consapevolezza”.

Mi occupo di questo tema da tempo. – ha spiegato Cristian Casili, agronomo intervenuto al 44esimo Cantiere di Corsano. Inizialmente si parlava di disseccamento rapido, ora da questo tema ci si è allontanati. Il Salento ha 95mila ettari di ulivi, più di 11 milioni di piante, la maggior parte dei coltivatori sono piccoli produttori grazie ai quali molte piante hanno più di 600 anni, dalle forme più incredibili. Tutto il Salento è ricco di questi monumenti. Negli ultimi anni c'è stato un abbandono delle campagne e lo stato cito sanitario degli ulivi ora è pessimo. Circa la Xylella, non è stato effettuato alcuno studio sul comportamento del vettore. La terra del Salento è ricca di metalli pesanti, sono talmente destrutturate che oggi sono asfittiche, cementificate, bisogna quindi considerare tanti fattori per capire cosa sta accadendo non limitarci alla sola questione Xylella, perché qui parliamo di fitopatie. O si ritorna a coltivare la terra e ci si mette tutti assieme per contrastare questa terza guerra mondiale per la nostra terra e per la biodiversità, oppure un futuro è davvero difficile". Ne è consapevole lo stesso Ivano Gioffreda, agricoltore di Spazi Popolari che ripone l’accento sui dubbi che fa nascere tutta la vicenda targata xylella: “Ai ragazzi della mia associazione ho detto prima di coltivare qualunque pianta, coltivatene una molto preziosa, il dubbio. Perché io questa vicenda la seguo da anni e di dubbi me ne sono venuti molti, troppi. Il nostro è un territorio depauperato, ci hanno tolto tutto, eravamo il granaio d'Italia e ora dobbiamo importare il grano, ci hanno tolto le viti, alcune semenze autoctone. L'ulivo rappresenta la cultura, non ci possono togliere anche questo. In 50 anni di pesticidi i terreni sotto gli alberi di ulivo sono diventati terra battuta, come campi da tennis".



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.