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No alle trivelle...ma fuori gli ipocriti

Data: 12/01/2015
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Una nota dell'associazione SOS costa Salento per ribadire che l'ambiente, il territorio, il  mare, l'aria non hanno colore politico e non sono una merce di scambio

L'associazione SOS Costa Salento interviene sul delicato tema dell'ambiente e  della bellezza, per ribadire che il territorio, il mare, l'aria non hanno colore politico e non sono una merce di scambio.
"A vedere il parterre di politici che ha partecipato all'incontro di Santa Maria di Leuca il 28 dicembre 2014, organizzato però da un comitato di volontari, viene da fare una breve riflessione, che ha il solo compito di diradare alcune nuvole di ipocrisia, che in questa come in altre situazioni, sono il vero cancro di ogni battaglia per i Beni Comuni. E che questa malattia sia diffusa, soprattutto nella classe dirigente e politica salentina, non è un mistero, basta leggere la stampa e vedere la schizofrenia comportamentale, e anche culturale, rispetto a questa o quella situazione concreta.Non c'è un "ambiente di serie A" e un "ambiente di serie B"; non c'è un ambiente che occorre lasciare intoccato perché toccarlo significa distruggere la bellezza e la qualità della vita, e uno che invece si può toccare e lasciare distruggere allo scopo di produrre magari qualche posto di lavoro (o qualche appalto). L'ambiente, il territorio, il mare, l'aria, non hanno colore politico e non sono una merce di scambio: e' una mistificazione pensare che si possa produrre speranza e lavoro sacrificando i Beni comuni. E non si scherza sulla bellezza, ma soprattutto sulla salute dei cittadini.Per cui debbono avere il buon gusto di tacere, di mettersi da parte perché assolutamente non credibili e quindi potenzialmente "pericolosi" per la causa, coloro che ancora non hanno chiarito nella loro mente questo "precetto" fondamentale: la natura (o l'ambiente, o il Creato) è un Bene Comune, ma è anche un bene finito, che va protetto - sempre - da ogni voracità, da qualunque parte provenga (dalle imprese americane o da qualche lobby affaristico-imprenditoriale locale o nazionale); debbono tacere quelli che bollano con il sostantivo di "pseudoambientalisti" coloro che combattono a mani nude per impedire la cementificazione e la distruzione di migliaia di ettari di prezioso territorio salentino per costruire villaggi turistici, magari finanziati con fondi neri; o per impedire la costruzione di inutili autostrade come la 275 da Montesano a Leuca, un grande monumento alla "torsione della legalità" di cui si sta interessando sempre più la Magistratura; o per bonificare il Salento dalla centinaia di discariche con rifiuti tossici, e l'aria inquinata dalle industrie nella grecia salentina, come a Cerano; o per bloccare la distruzione degli alberi di ulivo a causa di una vera (o presunta) infezione da Xylella... Se proprio qualcuno vuole intervenire, si prenda almeno la briga di STUDIARE, come fanno da sempre i volontari..."



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