Petizione salva ulivi

Data: 10/12/2014
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Non si ferma la lotta delle associazioni per salvare il territorio salentino dai tanti attacchi che sembrano costruiti ad hoc per cambiarne il volto. Dopo la fortunata raccolta firme per bloccare l'ampliamento della cava colacem, che in pochissime ore ha visto oltre 500 firmatari, è la volta di un'altra battaglia, intrapresa da tempo e che ora approda sulla più grande piattaforma di petizioni al mondo. Si sono affidati a Change.org i volontari di Forum Ambiente e Salute, per portare avanti la battaglia e chiedere, si legge, di fermare "La frode biocida che si sta costruendo in Puglia intorno a un mistificato microrganismo, la Xylella, per sterminare a fini speculativi la plurimillenaria Agroforesta dei sacri Ulivi del Salento e la sua biodiversità". Attraverso la petizione, rivolta all'Onu e all'Unione Europea si chiede di vietare eradicazioni di qualsiasi pianta "alla luce del fatto che molte piante che ospiterebbero la xylella la ospitano in maniera asintomatica, che molti ulivi colpiti stanno ripollonando dalla sana radice a altri curati con fertilizzanti e prodotti biologici, stanno rigermogliando nonostane la sintomatologia di parziale secco di acluni rami che avevano presentato". Nella petizione si chiede quindi di rivedere la normativa europea "escludendo la tipologia di xylella, che si sarebbe ritrovata in questi mesi nel Salento, dall’elenco dei patogerni da quarantena, sia alla luce della sua non provata patogenicità per l’ ulivo, sia alla luce della scorrettezza consistente nella sua identificazione con i ceppi di xylella, ad oggi, noti nel mondo e per i quali è prevista la quarantena in Europa". Si chiede inoltre di avviare nuovi studi sulla xylella nel Salento, per verificarne l'effettiva presenza, rimuovendo i responsabili e ricercatori che fino ad oggi si sono interessati alla questione.Attraverso la petizione si intende "affiancare l'azione della Magistratura perchè possa smascherare con la dovuta serenità e cala l'intera frode". Per accedere e firmare la petizione clicca qui.