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Bobba: "I CSV risorsa importante da salvaguardare"

Data: 06/12/2014
Categoria: News CSV Salento

Le realtà del Terzo settore salentine in prima linea per la costruzione dello sviluppo di comunità solidali e responsabili.Bobba: “La riforma deve avere come risultato il miglioramento delle reti comunitarie, attivando le energie volontarie, il capitale umano.

"È partito dalla Puglia un significativo avvio della Riforma nazionale – ha detto in apertura del 25esimo Cantiere per sussidiarietà il presidente del CSV Salento Luigi Russo, introducendo il tema della giornata sulla Riforma del Terzo Settore, alla presenza dei due sottosegretari del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Bobba e Teresa Bellanova, nell’incontro che si è tenuto stamani a Lecce presso il Centro Le Sorgenti. “La Puglia dei cittadini attivi ha formulato proposte concrete che in gran parte sono state accolte nella legge delega. Oggi ci poniamo in tutto il Salento questo grande tema della Riforma e ci aspettiamo che il governo ci aiuti ad essere ciò che dobbiamo essere, salvaguardando soprattutto la democrazia, in un processo che amplifichi le pratiche democratiche". La Riforma del Terzo Settore voluta dal governo Renzi è infatti ai nastri di partenza. Una Riforma che ha il merito di superare la visione residuale delle attività non profit con il riconoscimento della sua soggettività anche dal punto di vista economico e che lascia aperte alcune questioni di non poco conto, come la limitazione delle risorse per la messa a regime della Riforma stessa. È quella avviata a maggio scorso e presentata dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti nell’agosto scorso e alla cui fase di concertazione hanno partecipato tutti i soggetti, anche il CSV Salento e il Forum Terzo Settore provinciale salentino, in una consultazione che ha coinvolto in tutta Italia dal 13 maggio al 13 giugno 1.016 soggetti. Quattro le linee d’azione della Riforma: a) la revisione della disciplina in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro con il riordino di tutte le disposizioni vigenti anche di carattere tributario e della normativa sulle Onlus; b) un ripensamento e un rilancio complessivo dell’impresa sociale; c) una nuova disciplina del servizio civile nazionale; d) un ripensamento delle misure di sostegno delle organizzazioni non profit a partire dalla disciplina del 5 per mille. 
"La riforma vuole partire dall'art.118 della nostra Costituzione – ha spiegato Luigi Bobba – che finora è rimasto praticamente inevaso. È importante, e questo fa la Riforma, definire il perimetro delle organizzazioni del Terzo settore. È importante premiare le organizzazioni che riescono a intercettare e mantenere nel tempo attivando le energie volontarie il capitale umano. Il percorso della Riforma ė difficile, ambizioso, ma è alla nostra portata. Il percorso deve avere come risultato il miglioramento delle reti comunitarie e quindi della vita di tutti". E rispetto ai CSV Luigi Bobba è chiaro: “Sono una risorsa importante e sicuramente da valorizzare e mantenere”.
“In questo scenario di riduzione delle risorse destinate ai servizi essenziali per i cittadini – ha detto Salvatore Capone, deputato e componente la Commissione Affari sociali, di emersione di tante e nuove povertà, parlare di Riforma del Terzo Settore, diventa cruciale perché crea una nuova idea di comunità, una nuova cultura di democrazia, una sfida nella società che cambia. La Riforma non è un accumulo di norme ma un percorso che va nella direzione di un testo o di un codice unico del Terzo Settore”.“Abbiamo lavorato molto in questi mesi – ha detto Teresa Bellanova, sottosegretario al Lavoro del Governo Renzi – anche per bloccare i tentativi di destrutturare ancora di più le tipologie contrattuali, anche all’interno del mondo del Terzo Settore. All’interno di questo settore cii sono, è vero, anche dei pezzi malsani, ma la stragrande maggioranza è fatta di lavoro regolare e di rispetto delle persone, di reale economia etica”.



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