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Legge delega per il Terzo Settore: un sì “esigente” dai volontari della Puglia

Data: 05/12/2014
Categoria: News CSV Salento

Interviene sul tema Luigi Russo: «un passo decisivo per cambiare il ruolo e definire il volto del non profit in Italia»

«La legge Delega approvata è un passo decisivo per cambiare il ruolo e definire il volto del non profit in Italia, senza eliminare i caratteri identitari di ciascuna organizzazione». Commenta così Luigi Russo, presidente del CSV Salento (il coordinamento regionale dei Centri al Servizio di volontariato) e vicepresidente dell’Osservatorio regionale del volontariato, l’approvazione della Legge Delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e del Servizio Civile avvenuta lo scorso 10 luglio nel Consiglio dei Ministri e presentato lo scorso 6 agosto dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e dal sottesegretario Luigi Bobba.

La legge, che prevede poi il rinvio a norme attuative successive, prescrive innanzitutto la revisione dell’attuale disciplina in materia di attività associative, di volontariato e di promozione sociale, in particolare della legge-quadro sul volontariato (legge 11 agosto 1991, n. 266) e della legge di disciplina delle associazioni di promozione sociale (legge 7 dicembre 2000, n. 383). Un mondo che in Puglia conta al 2009 oltre 2.000 organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte nel registro regionale censite grazie ad una ricerca condotta dal CSV Net Puglia per conto dell’assessorato regionale al Welfare.

Al centro dei sette articoli approvati, alcuni temi cruciali: il Servizio civile universale, per arrivare, nelle intenzioni di legge, a mettere a frutto sul territorio l’operosità di circa 100mila volontari all'anno; il 5 per mille stabilizzato per legge, ma le cui coperture finanziarie saranno oggetto della legge delega fiscale in programma nell’agenda di Governo; l'assegnazione a favore degli enti del Terzo settore degli immobili pubblici inutilizzati, nonché dei beni immobili e mobili confiscati alla criminalità organizzata, per un loro riutilizzo sociale ed anche al fine di valorizzare in modo adeguato i beni culturali e ambientali. All’interno della legge delega c’è un chiaro riferimento alla necessità di promuovere e riordinare i Centri di Servizio al Volontariato, quasi 80 in tutta Italia.

«Avevamo chiesto espressamente, nella nota pugliese inviata al Governo nella fase di consultazione della legge – spiega nel merito Luigi Russo – di mettere mano al riordino del nostro settore, conferendo una stabilità a questo sistema che tanto ha prodotto e produce in termini di sviluppo della cultura solidaristica, della responsabilità civile e della difesa dell’ambiente. Accogliamo con grande favore la presenza, nell’articolato di legge, di un enunciato che indirizzerà i decreti legislativi successivi. Da subito assumeremo l’iniziativa di proporre al governo i temi più caldi per la stabilizzazione del sistema dei Csv: la perequazione delle risorse tra nord e sud, la riorganizzazione territoriale e l’espansione del bacino di beneficiari dei nostri servizi».

Al riordino e alla semplificazione della disciplina degli enti si affianca l’espressa intenzione di rafforzare il ruolo della cittadinanza attiva organizzata in termini di capacità di intervenire nella programmazione delle politiche pubbliche in base al principio di sussidiarietà, sancito dalla Costituzione.

Volontariato Salento, agosto 2014



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