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Nel Capo di Leuca è "strage tumori"

Data: 31/10/2014
Categoria: Altre News

I Cantieri per la sussidiarietà del CSV Salento fanno tappa a Gagliano il 3 novembre, per denunciare un allarme tumori che colpisce ormai una famiglia su due

Il cantiere della sussidiarietà del CSV Salento fa tappa a Gagliano del capo il 3 novembre 2014 sul tema “Veleni, discariche, tumori nel Capo di Leuca”. Dopo la Grecìa salentina questa zona del Salento è la più martoriata da una strage invisibile, quella dell’incremento assurdo di patologie tumorali, come ormai l’Istituto Tumori e l’Arpa non possono più negare, e non negano. Noi volontari che stiamo portando in giro queste informazioni e abbiamo raggiunto finora in 17 comuni almeno 4500 cittadini  con i loro amministratori (che ora sanno e fanno sapere!), sentiamo il dovere di continuare a informare, ma soprattutto a esigere che vengano individuate le cause di queste morti e messe in atto quelle strategie per contrastare, come accaduto in altre Regioni italiane, la strage “cancro” con adeguate politiche di prevenzione, di rimozione delle cause, di contenimento delle ulteriori emissioni inquinanti. Dobbiamo continuare a parlare noi volontari perché ci accorgiamo che la classe dirigente salentina, politica e imprenditoriale e tecnica, non ha trovato ancora una giusto timone per capire che cosa è più importante in questo momento storico, quali sono le priorità: se inseguire una improbabile re-industrializzazione, o aprire ancora cantieri stradali, o costruire resort tra gli alberi d’ulivo, oppure se mettere in sicurezza e in salute l’ambiente straordinariamente bello del Salento e puntare su un modello di sviluppo ecocompatibile, che valorizzi piuttosto le peculiarità naturali e antropologiche e artistico-culturali della nostra terra. Dall’accorpamento dei dati ufficiali del registro tumori e dalla loro elaborazione ci siamo resi conto in questi mesi che la situazione è veramente drammatica: posto che un dato medio indifferenziato ci dice che per tutti i tumori, in particolare quelli legati all'ambiente e alla chimica nell’alimentazione, ormai si viaggia con valori di quasi un +45% rispetto al dato atteso (cioè se si aspettano 1000 tumori ne troviamo 1450!), ciò che colpisce è la particolarità territoriale nella distribuzione di queste patologie. Un semplice inciso rispetto alle cause: anche in riferimento ai risultati  delle ultimi inchieste della magistratura in queste zone da Alessano a Castrignano e Patù e Ugento, ci limitiamo a dire che c’è il legittimo sospetto che questi tumori possano essere stati provocati principalmente da discariche, veleni, pesticidi, inquinamenti della falda e dell’aria, e forse anche del mare, oltre al fumo (ma fumano in tutto Italia).

Vediamo i dati che spiccano e colpiscono, ripresi da uno studio del registro tumori pubblicato il 30 marzo 2011 (Atto di sindacato ispettivo del registro Tumori Puglia), l’unico che oltre a dare i valori assoluti e quelli standardizzati, anche se un po’ datati, fa anche una fondamentale analisi cluster; dati che presenteremo nel dettagli il 3 novembre.

A Gagliano del Capo, per cominciare, troviamo per i tumori ai polmoni nei maschi un +59% rispetto ai dati attesi, a Patù abbiamo lo straordinario dato di +67% rispetto dato atteso, Alessano +46%, Presicce + 39%, Salve +36%, Acquarica +27%, Corsano +22%, Castrignano +16%, Ugento +15%, Tricase +12%. Tradotto in termini assoluti significa che in 20 anni ci sono stati quasi 600 morti di tumore ai polmoni nella punta del capo di Leuca, di cui la metà inspiegabili o “non attesi”!

Per i tumori alla vescica ci sono acuti sempre nei maschi a Patù con +114% rispetto al dato atteso, ad Ugento con +84%, Gagliano del Capo con +34%, a Morciano con +34%, a Presicce con +29% e via di seguito.

Infine, per i tumori al sistema emolinfopoietico (leucemie e linfomi), con acuti nei maschi a Alessano con +77%, a Castrignano del Capo con +59%, e nelle donne a Gagliano con +96%, Morciano con + 94%, Patù con +38%.

Certamente questi dati, seppure provenienti da uno studio dell’Istituto Tumori regionale, sono da affinare, da approfondire, ma le percentuali individuate non lasciano spazio ai dubbi: in quest’area del Salento, il Capo di Leuca, è in atto una strage che colpisce centinaia di persone e le loro famiglie, provocando loro un dolore indicibile, ma purtroppo anche un costo sanitario non indifferente (ogni nuova diagnosi di tumore ha un costo sanitario di circa 25.000 euro!!!).

Non può essere solo il volontariato - o la stampa e le tv e le radio - a porre la questione politica della salute dei cittadini e della salubrità dell’ambiente e a denunciare le inadempienze e le mistificazioni. Bisognerebbe mettere in atto anche nel Salento quella lotta civile che viene condotta dai cittadini e dai loro rappresentanti politici a Taranto per la vicenda ILVA. Perché il Salento è un caso nazionale per i tumori, più di Taranto!

Luigi Russo

Presidente CSV Salento



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