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Stop alla pena di morte.

Data: 18/12/2007
Categoria: Altre News
L'assemblea generale dell'Onu ha approvato ieri la moratoria contro la pena di morte, promossa dall'Italia.
104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti Un voto che il presidente del Consiglio Romano Prodi ha salutato con "intensa commozione", parlando di "serata storica". "Con questa azione l'Italia ha molto contribuito a diffondere la pace e la giustizia nel mondo", ha aggiunto il capo dell'esecutivo. "Il voto di oggi rappresenta un passo coraggioso della comunità internazionale" ha detto Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu. "Un'altra prova della tendenza che va verso l'abolizione della pena di morte". L'approvazione della risoluzione per la moratoria contro la pena di morte, che di fatto significa un invito alla ´sospensioneª di tutte le esecuzioni già programmate e il divieto di infliggerne di nuove da parte dei tribunali, dà l'opportunità di aprire un dibattito ´anche in vista dell'abolizioneª. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, pochi istanti dopo il sì dell'Onu alla moratoria sulla pena capitale. D'Alema ha parlato di ´risultato al di là delle aspettativeª. La risoluzione è stata approvata alle 11,45 ora di New York, le 17,45 in Italia, dopo le dichiarazioni di voto contrarie di Antigua e Barbuda, Barbados, Singapore e Nigeria e quella favorevole del rappresentante del Messico. In Assemblea ha ottenuto più sostenitori di quando è stata approvata dalla commissione per i diritti umani dell'Onu il mese scorso con 99 sì, 52 contrari e 33 astenuti. Un risultato che l'Italia sperava di portare a casa da anni. Già nel 1994, infatti, era stata presentata la prima risoluzione di moratoria che fu bocciata da appena 8 voti. Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant“Egidio e coordinatore della Campagna Mondiale per una Moratoria Universale della Pena Capitale: "È Il segno di un cambiamento importante nella coscienza del mondo, che in misura crescente ritiene non più accettabile e una umiliazione del fondamentale dei diritti umani, il diritto alla vita, la morte inflitta dallo stato. È un cambiamento importante nella coscienza del mondo, come in passato per la schiavitù e la tortura". Paolo Pobbiati, Presidente Amnesty International, sezione italiana: "La risoluzione adottata questo pomeriggio e' un ulteriore strumento di pressione, nelle nostre mani, per chiedere ai governi che ancora mantengono la pena di morte di avere coraggio".
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