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Povera Italia

Data: 11/07/2014
Categoria: Altre News

L'ultimo rapporto della Caritas registra il raddoppio dei poveri assoluti in soli 5 anni. Sono l'8% della popolazione

In cinque anni in Italia il dato sulla povertà assoluta è raddoppiato passando da 2,4 a 4,8 milioni di persone. Se nel 2007, infatti, i poveri rappresentavano il 4,1% della popolazione, nel 2012 sono l'8%. A soffrire soprattutto le famiglie, in particolare quelle più numerose, considerando che l'aumento dei nuclei familiari poveri va dal 4,1%, pari a 0,97 milioni di nuclei, al 6,8%, pari ad 1,7 milioni. Sono questi i dati più rilevanti contenuti nel nuovo rapporto Povertà Caritas (“Il bilancio della crisi- Le politiche contro le povertà in Italia) curato da Cristiano Gori e dedicato all’analisi specifica dell’entità e della politiche contro la povertà assoluta, sperimentata secondo l’Istat da chi non può sostenere le spese minime necessarie ad acquisire i beni e i servizi ritenuti essenziali, nel contesto italiano, a conseguire uno “standard di vita minimamente accettabile”.

Nel 2007 la scelta di fare figli non incrementava la probabilità di cadere in povertà, mentre poteva esser l’arrivo del terzogenito a causarla. Il periodo appena trascorso ha acuito la fragilità delle famiglie con tre o più figli minori, che oggi rappresentano uno dei segmenti della società italiana a maggiore incidenza di povertà assoluta (17,1%). La crisi, però, lascia in eredità anche lo “sfondamento” della povertà tra le famiglie con 1 o 2 figli. L’aumento della povertà è stata, infatti, particolarmente rilevante tra queste ultime, passando dal 3,8% al 10,0%.

L’assenza di almeno un reddito da lavoro o da pensione costituisce – di gran lunga – il maggior elemento predittore della povertà assoluta. Quasi un nucleo senza occupati né ritirati dal lavoro su tre, infatti, la sperimenta. Colpisce, inoltre, la presenza della povertà nella famiglie dove almeno una persona è occupata: pur essendo inferiori alla media – 5,5% per i nuclei senza ritirati dal lavoro e 5,3% per quelli con ritirati dal lavoro, rispetto ad un tasso del 6,8% tra tutte le famiglie italiane – i valori hanno conosciuto nel periodo considerato un incremento di rilievo, ad indicare che l’occupazione non rappresenta più una garanzia contro la povertà.

Ecco il rapporto pubblicato per intero da Vita.it



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