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Welfare di comunità, il ruolo delle fondazioni

Data: 04/07/2014
Categoria: Altre News

Secondo il presidente di Acri domanda e offerta di protezione sociale dovranno essere ripensate per valorizzare nuovi e più flessibili strumenti

Ripensare il welfare alla luce dell'importante contributo delle Fondazioni bancarie è stato il tema centrale del convegno “Welfare di comunità, il ruolo delle fondazioni” tenutosi venerdì 6 giugno a Roma presso la sede dell’Acri in vista della Giornata europea delle Fondazioni. «La risposta alla crisi del nostro welfare – ha spiegato il presidente di Acri Giuseppe Guzzetti a Redattore sociale – non potrà che essere collettiva e societaria. Domanda e offerta di protezione sociale dovranno essere ripensate, molte incrostazioni dovranno essere rimosse a favore di nuovi e più flessibili strumenti».

Il nodo del discorso di Guzzetti riguarda la necessità di erogare fondi ai Comuni e non direttamente alle persone e alle famiglie, a differenza di come è stato fatto dall'Inps finora. Sono i Comuni, infatti, i principali erogatori di servizi reali. «Questa scelta ha senz’altro assicurato elevati gradi di flessibilità, ma al contempo ha posto in capo ai beneficiari la scelta di come destinare le risorse ricevute, tendendo complicata, se non impossibile, ogni valutazione di efficacia di prestazioni alternative e con la conseguenza di non aumentare l’autonomia degli utenti». Per Guzzetti, inoltre, il sistema di welfare in Italia «risulta fortemente sbilanciato a favore di interventi di protezione sociale a tutela dei lavoratori con forme occupazionali più stabili, trascurando quelli con impiego precario e coloro che non riescono ad accedere al mercato del lavoro, sottodimensionando le risorse rivolte più propriamente ai servizi di tutela e assistenza delle persone».

In Europa sono più di 110 mila le fondazioni di pubblica utilità che possiedono un patrimonio stimato di circa 350 miliardi di euro, impiegano circa un milione di cittadini e spendono per le proprie comunità dica 83 miliardi. In Italia, invece, le Fondazioni di origine bancaria hanno mantenuto costante il proprio impegno economico a favore del welfare con 296 milioni di euro erogati nel 2012 per assistenza sociale, salute pubblica e volontariato e altri 293 milioni di euro per il 2013. Un impegno che Acri intende sostenere ricercando modalità di intervento “innovative ed efficaci” contenute nelle linee guida sviluppate dalle Fondazioni e presentate oggi. L'intento è di ricercare proattivamente insieme al Terzo Settore l’innovazione, mantenendo una costante attenzione a verificare l’efficacia e l’efficienza degli interventi, promuovendo il coordinamento tra i diversi soggetti per favorire la costruzione di reti sociali.



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