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Un tuffo contro i divieti

Data: 25/06/2014
Categoria: News CSV Salento

Continua con una nuotata simbolica nei tratti interdetti la protesta di cittadini e associazioni contro le norme imposte dalla Capitaneria di Porto nel tratto del Ciolo. Il CSVS invita tutti al prossimo Cantiere sul tema

Una nuotata di protesta contro i divieti di balneazione della Capitaneria di Porto nel tratto tra l’insenatura del Ciolo nel comune di Gagliano del Capo e lo scoglio della “Chiancaredha”.  A partecipare centinaia di cittadini e turisti, e i volontari delle associazioni “Lavori in corso”, “Archès”, “Sos costa Salento” e “Sos 275” domenica 22 giugno 2014 per ribadire l'assurdità delle norme che vietano la balneazione, la navigazione, la pesca sportiva e le immersioni lungo il tratto di mare antistante la località, motivate con il rischio di crollo della falesia. Un divieto che sta mettendo a rischio la stagione turistica già iniziata e mette a repentaglio un intero sistema economico, quello che vede il Capo di Leuca una zona che accoglie un turismo di qualità, valorizzando bellezze e percorsi naturalistici. Tra questi, il sentiero all’interno del canalone del Ciolo che conduceva, sin dal medioevo, fin sotto alle mura dell’antico borgo di Gagliano del Capo, e quello delle “Cipolliane”, valorizzato dal Comune grazie a un finanziamento pubblico nel 2011 dalla Regione Puglia con oltre 177mila euro a cui il Comune aggiunse un cofinanziamento di 37mila.

La protesta si intreccia con un'altra questione aperta: il progetto di messa in sicurezza del Ciolo – scogliera corallina risalente a circa 5milioni di anni fa – con reti metalliche, approvato dal Comune di Gagliano del Capo e che rischia di sfregiare uno degli scorci più suggestivi del Salento. È di questi giorni il parere licenziato dalla Soprintendenza di Lecce che si è espressa in maniera favorevole alle opere di ispezione, monitoraggio e messa in sicurezza delle aree interessate dal progetto chiedendo un'accurata fase preliminare di rilievo, documentazione fotografica, pulizia e scerbatura finalizzata all'approfondimento conoscitivo delle condizioni della falesiasulla base della quale, redigere, con il supporto di specifiche professionalità, elaborati riportanti in dettaglio l'indicazione puntuale della tipologia ed estensione degli interventi la cui realizzazione dovesse reputarsi indispensabile per ragioni di effettivo pericolo di crollo. Un'analisi più dettagliata e meno superficiale, quindi, accompagnata dalla proposta di installare in alcuni punti, staccionate e muretti a secco contenitivi con funzione di protezione al posto delle reti metalliche. 

Anche dalla Regione Puglia arriva l'invito ad allentare i divieti imposti dalla Capitaneria di Porto, frutto dell'audizione dinanzi alla V Commissione Tutela del Territorio ed Ecologia, alla presenza dell’assessore regionale al Demanio, Lello Di Gioia, dell’Autorità di bacino e di numerosi amministratori salentini, tra cui quelli di Alessano, Andrano, Corsano, Gagliano, Diso, Tricase, Tiggiano Racale e Melendugno. Durante l'audizione sono stati annunciate nuove ispezioni sui tratti di costa colpiti dalle ordinanze tra il 27 e il 30 giugno che vedranno lavorare assieme Capitaneria, Autorità di bacino, funzionari della Protezione civile e del Genio Civile e tecnici comunali.

È di questi giorni, inoltre, la notizia della restituzione alla collettività di tratti di costa come quella di Tricase, Diso e Racale, ma rimangono chiuse al pubblico zone come Punta Meliso, Punta Ristola, Porto Vecchio, Cipolliane, Ciolo, la Grotta del Pozzo, la Porcinara, le Tre porte e la Grotta del Diavolo, la Parete dell’elefante, persino le abitazioni e le attività commerciali costruite in quel tratto di costa, ben 12 km tra i più belli del mondo.

«Riteniamo che questioni così importanti e complesse – spiega Luigi Russo, presidente del Ccv Salento – come quelle dell'utilizzo del patrimonio costiero del Capo di Leuca, con tutti gli annessi e connessi con l'attività turistica, praticamente unica fonte di reddito per molti salentini, non possa essere lasciata alla improvvisazione o all'emotività o ai calcoli tecnici. E quindi il Cantiere del CSV svolge questo compito di restituire ai cittadini corretta informazione esigendo dalle Istituzioni trasparenza, dimostrazione di competenza, capacità di vedere lungo e in senso strategico». 

Per fare chiarezza sullo stato dei divieti – puntualmente ignorati da bagnanti e turisti – della Capitaneria di Porto e interrogare le istituzioni sulle azioni fatte e da fare per salvare la stagione turistica, e rilanciare l'economia di questa zona oltre le improvvisazioni e le emergenze, il CSV Salento chiama tutti a raccolta domenica 29 giugno alle 18.45 presso la Rotonda del Lungomare di Leuca per il secondo appuntamento sul tema dei “Cantieri per la sussidiarietà”. Titolo dell'incontro “Novaglie, Ciolo, Leuca e divieti: siamo oltre l'emergenza? Come salvare la stagione turistica?”.



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