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Emergenza sangue estiva, che fare?

Data: 19/06/2014
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

La Fratres provinciale risponde all'appello lanciato dall'assessorato regionale al Welfare per utilizzare i fondi delle prestazioni aggiuntive

«Siamo consapevoli da tempo dell'emergenza che la Regione Puglia rischia di dover affrontare per la mancanza di strutture adeguate ad accogliere le donazioni di sangue che le associazioni e le federazioni dei donatori si impegnano a raccogliere». Con queste parole, Donatella Pinca, presidente della Fratres della provincia di Lecce, commenta l'appello lanciato nei giorni scorsi dall'assessore al Welfare Elena Gentile. «Le indicazioni dell'assessore – continua Pinca – sono giuste e importanti, ma non trovano rispondenza nell'organizzazione del servizio sanitario, in cui ancora mancano le emeroteche e i fondi non bastano per supportare in maniera adeguata il lavoro del personale in servizio. I tempi – incalza – sono stretti e la Regione, purtroppo, arriva in ritardo rispetto alle nostre sollecitazioni».

L'assessorato al Welfare e alle Politiche della Salute della Regione Puglia, infatti, ha chiesto a tutte le direzioni aziendali di sostenere con i fondi delle prestazioni aggiuntive la raccolta sangue in vista soprattutto dell'aumento della richiesta durante il periodo estivo. La Regione, quindi, ha autorizzato le Direzioni aziendali a utilizzare nel piano delle emergenze-urgenze e in via prioritaria la quota spettante per la medicina trasfusionale, sulla base del programma quadrimestrale concordato tra il Servizio Trasfusionale e le Associazioni e le Federazioni dei Donatori Sangue. Secondo il piano regionale, che ribadisce la possibilità di utilizzare le prestazioni aggiuntive, le Associazioni e le Federazioni dei donatori sangue devono adoperarsi per inviare quanti più donatori possibili,  incrementare la raccolta sangue nelle strutture aziendali e sostenere un percorso virtuoso che preveda la chiamata del donatore sulla base delle necessità trasfusionali. «Il vero problema – continua Pinca – è che se anche noi portiamo un gran numero di donatori, grazie anche al sostegno dei Dipartimenti di Medicina trasfusionale della Asl, i donatori si trovano a dover affrontare lunghe file di attesa per mancanza di personale, scoraggiandosi».

Dal prossimo gennaio, i criteri per la donazione dovranno essere ridefiniti secondo parametri che assicurino qualità e sicurezza. Per questo motivo, l’assessorato ha autorizzato la spesa di 13 milioni di euro per riqualificare su tutto il territorio regionale le strutture trasfusionali. Per i lavori di adeguamento saranno utilizzati fondi FESR del PO 2007-2013.



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