Un tavolo sul randagismo
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Per la zona di Lecce sud è stato attivato grazie alla sollecitazioni delle associazioni di volontariato sul territorio. Tra le criticità, l'emergenza sterilizzazioni e l'accalappiamento

Tempo di rinnovamento per la gestione del problema randagismo. Su richiesta delle associazioni “Randagio Amico”, “SPES”, “ZampaLibera" di Tiggiano-Maglie, “OIPA” Casarano e “ZampaLibera Service” si è tenuto lo scorso 7 giugno presso la Asl di Lecce in via Miglietta, il primo incontro del tavolo multidisciplinare pertinente la zona di Lecce Sud. Il tavolo nasce a seguito dell'istituzione di una commissione interna alla Asl lo scorso gennaio con cui le associazioni impegnate nella difesa e la cura degli animali hanno chiesto di confrontarsi.
«C'è stata un'apertura da parte della Direzione generale della Asl – dichiara Raffela Vergine, presidente dell'associazione Zampa Libera – e durante questo incontro abbiamo messo al centro quelle che per noi sono le principali criticità: mancanza di un piano di sterilizzazioni adatto al bisogno e relativa emergenza cuccioli abbandonati, proprio a ridosso dell'estate, accalappiamento indebito dei randagi e chiusura immotivata dei canili».
Il gruppo di lavoro ha scelto come rappresentanti Raffale Vergine di “Zampa Libera”, Floriana Catanzaro di “Nuova Lara”, Paola Rollo di “Oraa”. Al gruppo partecipa anche Luisella Guerrieri, in qualità di pubblico ufficiale e rappresentante istituzionale. Tra le priorità individuate, inoltre, il censimento degli animali randagi presenti sul territorio.
Proprio in questi giorni, inoltre, è in atto la consultazione con le associazioni da parte della Regione Puglia sulla nuova legge.
«Da una prima lettura – spiega ancora Vergine – il testo è complessivamente buono anche perché elimina l'affido alla Asl dell'accalappiamento, pratica per cui sono stanziati annualmente circa 130mila euro affidati in molti casi a proprietari di canili privati, con un notevole conflitto d'interessi. Nella legge, inoltre – continua – si definisce che i canili comunali potranno essere gestiti direttamente da associazioni o Comuni stessi, l'obbligo di sterilizzazioni da parte della Asl, la gestione della responsabilità dei randagi al Comune e la scomparsa delle figure di guardie ecozoofile, in vista di un rinnovamento nella legislazione nazionale».
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