Verso la Riforma del Terzo settore
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Intervistato da Corriere Sociale, il sottosegretario Bobba propone di ripensare il sistema dei CSV. Russo: "Dobbiamo aprirlo a tutte le forme di cittadinanza attiva per dare piena attuazione al principio di sussidiarietà"

"Separare il grano dal loglio”. È questa l'espressione usata dal sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Bobba intervistato dalla redazione di Corriere Sociale sul senso della riforma del Terzo Settore. Impegnato a raccogliere le istanze provenienti dal mondo del non profit sulle Linee guida lanciate dallo stesso premier Matteo Renzi in vista di una revisione legislativa del sistema, Bobba ha ribadito la necessità di ripristinare un'autorità di controllo del privato sociale, sulla scia della Charity Commission inglese. Dopo la cancellazione dell'Agenzia per il terzo settore, infatti, il vuoto nella gestione e nel controllo di un mondo così eterogeneo si sente, considerando la forza produttiva del Terzo Settore e il rischio di possibili zone d'ombra in cui possano prendere forma possibili speculazioni. Un equilibrio sottile tra controllo e flessibilità, per conciliare la necessità di monitorare il sistema senza infittire le maglie burocratiche, diventando «un ostacolo burocratico a ciò che i cittadini fanno spontaneamente per il bene comune». Servirebbe, spiega il sottosegretario, «un organismo che sia terzo, cioè indipendente dall’amministrazione statale, che possa intervenire, nei confronti di mondi così diversi, che intervengono su campi trasversali rispetto ai diversi settori dell’amministrazione, sia in termini di promozione che di monitoraggio di quel che accade».
Bobba è intervenuto anche per ribadire la necessità di ripensare il sistema dei Centri di Servizio al Volontariato: «Bisogna che lo orientiamo meglio – ha spiegato Bobba – a far sì che risponda ai bisogni delle associazioni di volontariato».
«Dal 1991 ad oggi se il modo di essere cittadini attivi è cambiato lo si deve anche al lavoro realizzato sui territori proprio dai CSV – ha detto Luigi Russo, presidente del CSV Salento -. Pertanto la riforma deve consolidare questo sistema, deve aprirlo a tutte le forma di cittadinanza attiva, anche ai gruppi informali, e anche ai singoli volontari. Tutto questo certamente aiuterà il paese a dare piena attuazione dell’art. 118 delle Costituzione italiana, principio di sussidiarietà, ossia allo sviluppo della democrazia partecipata e responsabile».
Lo scorso 20 maggio è andata in onda su Mondoradio una puntata di "Fatti e opinioni" dedicata proprio alla Riforma del Terzo settore. Per riascoltarla clicca qui.
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