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In aumento la povertà infantile

Data: 10/06/2014
Categoria: Altre News

Secondo i dati della Fondazione Zancan nel 2012 un terzo sei bambini in Italia era a rischio. Sica: "Un euro investito in questo settore ne rende altri 7"

In Italia e in Europa è in aumento la povertà infantile: nel BelPaese nel 2012 il 31,9% dei bambini fino a 6 anni era a rischio di povertà o esclusione sociale, un dato più alto rispetto alla media europea del 26% e cresciuto di 5,6 punti percentuali rispetto al  2007. A conti fatti, su circa 4,8 milioni di poveri assoluti nel 2012 in Italia, quasi 1,1 erano minori. I dati sono stati diffusi dalla Fondazione Zancan in occasione delle celebrazioni per i suoi primi 50 anni, un incontro dal titolo "L'impatto della povertà e del maltrattamento nel futuro dei bambini", realizzato in collaborazione con l'International Association for Outcome-based Evaluation and Research on Family and Children's Service. Secondo quanto riportato da Vita.it, Marzia Sica della Compagnia di San Paolo, partner italiano in collaborazione con la Fondazione Zancan del progetto transatlantico Tfiey, insieme alle Fondazioni Cariparo, Cariplo e Con il Sud, per l'occasione ha portato il dato preciso su quanto sia utile investire per arginare la povertà nella prima infanzia: un euro investito in questo settore viene trasformato in sette euro di rendita. Un investimento sul futuro, quindi, perché la povertà dei bambini si traduce in salute più a rischio, minore frequenza scolastica e risultati più scarsi, difficoltà dei rapporti sociali. 

Nonostante il dato italiano sia superiore alla media, però, le risorse stanziate in Italia sono molto inferiori rispetto a quelle che si investono in Europa: la quota destinata a bambini e famiglia nel 2010 era il 4,6% sul totale della spesa per protezione sociale, contro l'8% medio europeo. Poche risorse e scarso impatto: i trasferimenti economici riescono a ridurre del 6,7% la quota di minori poveri, mentre in Europa il calo è di 14,2 punti percentuali nel 2011, secondo i dati Eurostat.

Nei giorni scorsi circa 200 ragazzi coinvolti nell'iniziativa 'Crescere al Sud', un'alleanza di piu' di 40 organizzazioni e realtà che lavorano per la tutela dei diritti dei bambini del Mezzogiorno promossa da Save the Children e dalla Fondazione Con il Sud sono stati accolti in Senato dal presidente Pietro Grasso in un incontro per restituire e portare all'attenzione delle istituzioni uno spaccato di come sia la vita di un giovane al Sud, quali le difficoltà, quali le sfide ma anche le opportunità che un adolescente incontra quotidianamente nei propri territori e sul proprio cammino. Al Sud, infatti, c'è ancora grave penuria per i servizi per la prima infanzia, basti pensare che in Calabria solo il 2,5% dei bimbi viene preso in carico a fronte del 26,5% in Emilia Romagna e al 33% dell'obiettivo Ue; a livelli di guardia la dispersione scolastica con il 24,8% in Sicilia e Sardegna, il 21,8% in Campania, il 19,7% in Puglia e il 17,3% in Calabria a fronte della soglia europea del 10%; circa 500 mila sono i minori in povertà assoluta, il 13,9% del totale dei minori che vivono al Sud, con una crescita del 20% rispetto al 2011.



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