Con l'Art bonus donare alla cultura conviene
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Il decreto Cultura definisce un recupero fiscale per le donazione liberale alla cultura pubblica. Nel complesso, diventa sempre meno conveniente donare al non profit

In Italia, diventa sempre più conveniente fare una donazione a favore di interventi culturali grazie all'Art bonus deciso dal Governo con il decreto Cultura. Un intervento che mira a produrre un recupero fiscale pari al 65% della somma versata a favore di beni culturali pubblici in Italia. L'intento è di rivoluzionare il rapporto tra privati e beni culturali grazie a mecenati come privati cittadini, ma anche enti, società, aziende. In termini percentuali, un trattamento del genere finora era stato riservato solo a interventi di natura ben diversa come i lavori di riqualificazione energetica degli immobili (il cosiddetto ecobonus)e quindi per l’acquisto di beni e servizi. Nel dettaglio, le misure per “favorire il mecenatismo culturale” prese dal governo prevedono che “le erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici o per la realizzazione di nuove strutture o il restauro e il potenziamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri pubblici possono beneficiare di un credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016”.
L’Art bonus al 65% si applica a chi fa donazioni alla cultura pubblica, si tratti di beni culturali, luoghi, teatri o fondazioni lirico sinfoniche. Le onlus (e con le differenze del caso neppure i partiti) non possono invece fregiarsi di questa natura pubblica: nonostante rispondano a esigenze democratiche, assolvono a compiti e ruoli di rango costituzionale, svolgono attività di rilevante interesse pubblico favorendo la coesione sociale e spesso permettendo anche risparmi alle casse statali, ma restano comunque espressioni di libera iniziativa privata.
Nulla in contrario, se non che una detrazione del genere stacca di gran lunga quelle al non profit e persino ai partiti politici. Donare al volontariato, in definitiva, diventa sempre meno conveniente in confronto ad altri tipi di erogazioni liberali. La detrazione riconosciuta a chi dona ad una onlus, infatti, è pari al 26% su un importo massimo di poco più di 2 mila euro e la detrazione per chi dona ad un partito è sempre del 26% ma su un importo massimo fino a 30 mila euro. In coda a tutti, quindi.
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