80 odv alla "fase d'ascolto" per il Piano sociale regionale
Data:
07/12/2007Categoria: News CSV Salento
La "fase d'ascolto" è stata organizzata dal CSV Salento e dalla Provincia di Lecce. I rappresentanti della associazioni hanno stilato l'elenco dei problemi aperti.
Hanno partecipato 80 associazioni di volontariato alla "fase d“ascolto" in vista della costruzione del Piano Sociale Regionale 2008-2010, organizzato dal CSV Salento e dalla Provincia Lecce. All“incontro, che si è tenuto il 6 dicembre a Palazzo De“ Celestini a Lecce, sono intervenuti l“assessore al benessere sociale della Provincia Loredana Capone, il presidente del CSV Salento Luigi Russo, l“esperta di politiche sociali Serenella Pascali.
La prima cosa che è emersa dalle riflessioni delle associazioni presenti è che, se è apprezzabile il lavoro che la Regione Puglia sta facendo nella programmazione partecipata, è anche vero che la partecipazione delle associazioni ai piani di zona, ai tavoli della concertazione, è stata fino ad ora praticamente del tutto "formale", non sostanziale (come dimostra una recente ricerca del CSV Salento), per un deficit di cultura della partecipazione da parte delle amministrazioni comunali e dei responsabili dei coordinamenti, che evidentemente devono ancora acquisire le tecniche giuste e lo spirito vero della partecipazione. A questo si aggiunga il fatto che il servizio "essenziale" dell“assistente sociale in ogni comune non è sempre operativo.
In seconda istanza le associazioni hanno elencato i nervi scoperti delle politiche sociali: la situazione dei disabili e la difficoltà ancora di mettere in atto politiche di vera integrazione, con i relativi balletti delle responsabilità; l“abbandono dei disabili psichici e sensoriali ai mercanti dei servizi, soprattutto del privato, mentre per i disabili fisici qualcosa di importante esiste; la grande questione della salute mentale, con la crescita di nuove situazioni di sofferenza, ad esempio nelle donne adulte e nei giovani, che non vengono neppure monitorati dai servizi sociali; e, per quanto riguarda la famiglia, l“assenza (o grave carenza) di una rete sociale di sostegno alla maternità; l“abbandono dei minori in un tempo libero "vuoto", che spesso viene abitato da trasgressività e dalla deresponsabilizzazione; critica anche la situazione degli anziani e non autosufficienti, sia in riferimento alle politiche di integrazione nella vita attiva, sia in riferimento alle gravi carenze di reti sociali (assistenza socio sanitaria integrata).
Torna all'elenco delle notizie