Io sto con la sposa
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Un documentario per raccontare e aiutare, una messa in scena per sostenere una fuga, un salto nel vuoto che potrebbe approdare al Festival di Venezia
Un documentario, una storia reale ma anche fantastica, vera e favola insieme. La storia di un viaggio da Milano a Stoccolma, della fuga dalla guerra di cinque palestinesi. Come fuggire per non essere fermati? E qui entrano in scena un poeta palestinese e un giornalista italiano che decidono di aiutare i cinque palestinesi nel loro viaggio clandestino. Per evitare di essere fermati decidono di mettere in scena un matrimonio conivolgendo altri amici, italiani e stranieri. Un'amica palestinese arriva dalla Spagna per travestirsi da sposa, gli altri da invitati. Il gruppo inizia il viaggio attraverso l'Europa, tremila chilometri in quattro giorni durante il quale i cinque palestinesi si raccontano, durante il quale al gruppo di amici viene svelata un'Europa mai conosciuta, solidale, transnazionale, divertente e coraggiosa. Un'europa che si fa beffa delle leggi e dei controlli, che rischia a nome della solidarietà e della giustizia. Un viaggio documentario realmente accaduto, un racconto in presa diretta da Milano a Stoccolma.
Ma il documentario è anche qualcosa in pìù, è una scommessa. Per portare a termine il film in tempo per presentarlo al festival di Venezia, i registi - Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry - hanno lanciato una raccolta fonti dal basso, il crowdfunding: è possibile infatti per chiunque sostenere il progetto con un contributo che va dai due ai cento euro. Il contribuo avrà però un duplice significato, sostenere il film e una causa insieme, coinvolgere quindi una comunità di persone che "stiano con la sposa" aprendo quindi gli occhi verso una reltà di morte che deve tornare ad essere una realtà di vita, con le parole dei registi "E’ un rischio folle quello che ci stiamo prendendo. Ma vogliamo credere che esista una comunità di persone, in Europa e nel Mediterraneo, che come noi sognano che questo mare smetta di ingoiare le vite dei suoi viaggiatori e torni a essere un mare di pace”.
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