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275, come salvare capra e cavoli?

Data: 04/04/2014
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Dopo la notizia degli scavi ad Alessano alla ricerca di rifiuti tossici, Russo di "SOS Costa Salento" rilancia un progetto alternativo alla nuova Maglie-Leuca

«Approfittiamo dell’improvviso breve stop imposto dalle vicende di questi giorni e decidiamo di cercare una vera soluzione alternativa, come quella già proposto dal comune di Tricase il 21 marzo 2014 in conferenza dei servizi a Bari con tutti i pareri tecnici». Si esprime così Luigi Russo, presidente dell'associazione “SOS Costa Salento” alla luce della notizia sui lavori iniziati sull'agro di Alessano adiacente alla s.s. 275. Nell'area interessata al nuovo progetto, infatti, potrebbero essere sepolti rifiuti e per questo motivo il Comando provinciale della Guardia di finanza di Lecce che sta eseguendo un provvedimento disposto dalla procura, in particolare dal sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone. La decisione è arrivata in seguito all'esposto in Procura presentato nei giorni scorsi dal Comitato “SOS 275” che si oppone al nuovo tracciato, un invasione di cemento da Montesano salentino a Leuca da più parti ritenuto sovradimensionato e incurante delle bellezze e peculiarità del territorio. Dai primi scavi, pare che qualcosa stia emergendo ma saranno le analisi a definire se si tratti di rifiuti speciali e tossici. Nei giorni scorsi sempre i militari della guardia di finanza hanno acquisito planimetrie e documentazione negli uffici comunali di Alessano. 

Russo chiede, insieme tanti cittadini e associazioni preoccupati per il futuro del Capo di Leuca, di rivedere il progetto e di valutare le proposte alternative e lo fa in una lunga lettera, di seguito riportata:

Salta il coperchio sulle incongruenze della nuova 275 da Montesano a Leuca: come salvare capra e cavolo? 

Le notizie che apprendiamo dagli organi di stampa in queste ore, riferite alla ex discarica di Alessano (nella foto in basso il tratto interessato preso dalla planimetria del progetto ANAS) non sono ancora chiare, e sicuramente la situazione si definirà meglio nelle prossime ore e nei prossimi giorni. 
A noi in questo momento non compete di entrare nel merito della questione della presenza di rifiuti, o di che tipo di rifiuti sono stati trovati nell’azione di verifica che sta portando avanti la Guardia di Finanza; né ci compete esprimere valutazioni riguardo alle responsabilità di privati o istituzioni circa la eventuali situazioni di inquinamento, qualora fossero dimostrate, e di pericoli per la salute pubblica.

Da sempre invece noi volontari, semplici cittadini responsabili, che amiamo questa nostra terra del Salento e che la difenderemo da ogni voracità distruttiva, decliniamo il teorema che non può esistere una gestione illuminata del territorio e della suo patrimonio, e non esiste vero e sostenibile sviluppo, che non abbiano rispetto di ogni singola caratteristica storica, paesaggistica, culturale.

Da sempre sosteniamo che è finito il tempo delle aggressioni al territorio motivate dalla rincorsa ai cosiddetti “progetti” o alle presunte emergenze, quindi caccia ai soldi, che troppo spesso non rispondono a reali bisogni. Come tollerare più scellerate scelte come quelle di realizzare zone industriali quasi in ogni comune che sono ora semplici cattedrali nel deserto (zona Pip di Gagliano, zona Pip di Corsano, zona Pip Tricase-Specchia, ecc), o la realizzazione di un sistema di 47 depuratori che in realtà sversano in uno dei più belli mari d’Italia o in falda o nelle campagne o nelle vore, o – ultima – quelle reti che vorrebbero ingabbiare per superiori motivazioni di sicurezza (!) il bellissimo Canion del Ciolo?

Per tornare alla S.S. 275, ribadisco che noi ci opponiamo solo alla realizzazione su territorio vergine degli ultimi km tra Montesano e Leuca, per diversi motivi.

1.  Perché il rapporto costi-benefici è assolutamente sproporzionato a sfavore del patrimonio naturale e paesaggistico (si realizza un’autostrada con 4 corsie più complanari e svincoli con l’espianto di 14.000 alberi di ulivo secolari, per permettere il passaggio in media di 1000 veicoli al giorno, 4-5 al minuto!!!) con la dissoluzione di poco meno di 1000 ettari, e l’interessamento di circa 2000 particelle e centinaia di famiglie di proprietari di questi terreni e abitazioni, la cui ribellione oggi è difficile controllare...

2. Perché è stato perseguito pervicacemente un solo modello di autostrada (blindandolo nella trappola della “strada di interesse nazionale”, quindi intoccabile) senza considerare soluzioni alternative che pure moltissimi cittadini e tecnici hanno via via prospettato, soluzioni che conciliavano abbondantemente l’esigenza di sicurezza stradale, con quella della fruibilità e velocità, con quella del rispetto del territorio e della sua vocazione, con quella non meno importante della economicità.

3. Perché abbiamo la sensazione che l’ultimo tratto da Montesano a Leuca, in sede stradale totalmente nuova, sia stato principalmente disegnato sulla cartografia senza considerare che in quel percorso indicato si trovano insediamenti rupestri e chiese medioevali (il complesso della Casa del pellegrino, la Madonna delle Rasce, le numerose grotte basiliane… per parlare solo dei più famosi) oppure discariche non bonificate come quella di Alessano e altre ancora, oppure agriturismi, abitazioni civili, pajare. E' paradossale che oggi la Corte dei Conti, come riferiscono i giornali, si stia interessando per capire se nel progetto sono previsti i costi di eventuali bonifiche...

Una proposta, per finire, che penso sia nella logica della ragionevolezza e che salva capra e cavolo: approfittiamo dell’improvviso breve stop imposto dalle vicende di questi giorni e decidiamo di cercare una vera soluzione alternativa, come quella già proposto dal comune di Tricase il 21 marzo 2014 in conferenza dei servizi a Bari con tutti i pareri tecnici: arrivati a Montesano viriamo nella direzione della circonvallazione della Cosimina, la mettiamo in sicurezza, poi facciamo un tunnel sotto Tiggiano e Corsano e sbuchiamo a San Dana, per poi ricongiungerci con la vecchia 275 da Montesardo a Gagliano. Come pagare questa variante?  Semplice: con i soldi del 40% di ribasso. Nichi Vendola e la Barbanente si sono espressi favorevolmente, l’ANAS ha storto il naso paventando rischi di ricorsi. Sicuramente ci sono questi rischi, sicuramente questa può essere una “porta stretta”; ma se questa porta stretta ci permettere di risparmiare la distruzione di quasi 1000 ettari, e di svincolarci dalle trappole delle discariche e delle distruzioni di alberi e di insediamenti medioevale, “senza neppure perdere i soldi”, non ne vale forse la pena di impegnarsi “politicamente” e “tecnicamente”? Noi cittadini responsabili riteniamo di sì. Perché crediamo che la politica possa fare anche questo Bene Comune!

Luigi Russo
SOS Costa Salento



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