Si modifichi la norma sul certificato penale!
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Undici parlamentari chiedono una proroga dell'obbligo previsto per chi lavora con i minori e chiedono l'esenzione del bollo. Anche CSVnet e Forum Terzo settore sollecitano una pronta soluzione

Il tempo stringe e sono sempre più numerose le richieste di rettifica avanzate dal mondo del non profit sull'obbligo di presentare il certificato penale per tutti coloro che lavorano con i minori. Entro il prossimo 6 aprile, infatti, ogni operatore impegnato a lavorare con i minori, volontari compresi, dovrà presentare il casellario giudiziario per un costo di circa 30 euro fra bolli e diritti. Undici onorevoli hanno scritto in merito al presidente del Consiglio Matteo Renzi per chiedere una proroga per la presentazione dei certificati e l'esenzione del bollo. L'onorevole Edo Patriarca, inoltre, ha depositato un'interrogazione al ministro competente per chiedere se intende intervenire e con quali tempi mediante azioni ad hoc per far fronte a questa ennesima emergenza che si sta abbattendo sulle ONLUS e sul variegato mondo dell’associazionismo cattolico e laico.
Il decreto legislativo 4 marzo 2014 n. 39, pubblicato in GU solo il 22 marzo scorso nasce dalla giustificata necessità di prevenire abusi sessuali su minori, il loro sfruttamento sessuale e la pornografia minorile, ma di fatto decine di migliaia di associazioni non profit lamentano la modalità e la tempistica. Il rischio è di diventare in pochi giorni fuori legge con una minaccia di sanzione di 15mila euro. Difficile immaginare, infatti, che sia possibile presentare tutti i certificati previsti: basti pensare alla mole di documentazione che dovrebbero produrre realtà come le associazioni sportive dilettantistiche, gli scout e gli oratori.
Condividendo in termini di principio gli intenti della normativa, anche CSVnet, insieme alla redazione di Infocontinua Terzo Settore, il portale dedicato alla divulgazione e consulenza su tematiche di natura fiscale e amministrativa, relative al mondo del terzo settore, ha evidenziato le molteplici incongruenze conseguenti l'applicazione della norma, anche in relazione all'impatto organizzativo ed economico dell'attività delle Organizzazioni di Volontariato e degli enti di Terzo Settore in generale. Troppo esigue le evidenze contenute nell'articolato per permetterci di determinare forme, modi e tempi di applicazione.
Nel contempo, CSVnet, d'intesa con il Forum Nazionale del Terzo Settore, ha sollecitato una pronta soluzione alle gravi implicazioni che la normativa impone.
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