Una proposta per la SS 275
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Presentata in occasione del presidio nato per la presenza dei tecnici Anas un'alternativa meno impattante per il territorio

Circa 800 ettari di terra espropriati, 1000 persone coinvolte nella sola zona di Tricase. Non si riesce a credere che il mega progetto di autostrada della s.s. 275 andrà a distruggere un pezzo di territorio così bello e ricco di storia e biodiversità naturale come quello da Montesano salentino fino a Leuca. Complanari e colate di asfalto larghe almeno 60metri rispetto al quale associazioni e liberi cittadini chiedono una seria revisione da tempo.
Proprio nella giornata di oggi, 27 marzo 2013, in occasione della prima “visita” dei tecnici dell'Anas impegnati nelle rilevazioni nella zona tra Tricase e Alessano, alla Casa dei Pellegrini (presidio del Comitato SOS 275), un folto gruppo di cittadini ha presidiato la zona per ribadire il proprio no al progetto e presentare proposte alternative.
«Forse è per l'aria di primavera, forse per la campagna elettorale imminente – spiega Vito Lisi, portavoce del Comitato, ai microfoni di Mondoradio.net – ma alla luce del fatto che non è ancora chiaro il quadro legale della questione, non dovrebbero avere tutta questa fretta. Dovrebbero, però, come si fa nei paesi democratici, attendere l'esito dei giudici, a meno che non abbiano la sfera di cristallo e non riescano già a interpretare le sentenze che non sono ancora uscite». Sono ancora in attesa di pronuncia, infatti, due distinti ricorsi presentati dai proprietari dei fondi interessati all'esproprio, uno al Tar e uno al Consiglio di Stato. Il progetto dell'autostrada del Salento, per un costo di oltre 300milioni di euro, presenta numerose lacune sia in termini di opportunità che, soprattutto, di trasparenza legale e amministrativa. Nel 2012, l'associazione “SOS Costa Salento” ha realizzato “Il caso 'S.S. 275'. La verità dei volontari”, la prima grande inchiesta che analizza il modello di sviluppo delineato dal progetto di allargamento degli ultimi chilometri della strada statale 275 fino a Santa Maria di Leuca. La pubblicazione (Quaderno n. 9 del CSV Salento) realizzata nell'ambito del progetto dei “Laboratori partecipati” della Consulta Ambiente del Centro Servizio Volontariato Salento, nasce proprio per svelare la storia del progetto, le questioni aperte, i costi in termini amministrativi/finanziari, ambientali e storico-archeologici.
Il Comune di Tricase, infatti, ha presentato alla Regione Puglia nei giorni scorsi una valida alternativa alla distruzione di territorio prevista negli ultimi 18 km dal progetto della Maglie-Leuca. Sarebbe auspicabile collegare e mettere in sicurezza l'esistente, in particolare la cosiddetta Cosimina, anello stradale di Tricase che, a parere delle associazioni e della stessa amministrazione comunale, potrebbe raccordarsi fino a San Dana con una strada interrata che attraversa con un tunnel Tiggiano e Corsano. Una proposta che è stata presentata lo scorso 21 marzo in Conferenza di servizi nella Regione Puglia, che ha accettato.
«Si tratta di un primo punto di partenza molto interessante – commenta Luigi Russo, presidente dell'associazione “SOS Costa Salento” – su cui lavorare insieme. L'alternativa proposta in Conferenza di Servizi ridurrebbe l'impatto ambientale sui luoghi interessati, contribuirebbe alla messa in sicurezza di una strada, la Cosimina, che ad oggi è ad alto scorrimento e andrebbe a tutelare le legittime rivendicazioni dei proprietari interessati all'esproprio. La ricchezza paesaggistica, storica e archeologica di questo pezzo di terra deve diventare la priorità nella progettazione delle infrastrutture del territorio e noi volontari siamo disposti a incatenarci pur di difendere la nostra terra».
La proposta è di realizzare il progetto grazie ai fondi recuperati dal ribasso del costo del progetto stesso, impiegati – in caso si realizzasse per come è stato approvato – per iniziative di mitigazione dell'impianto ambientale dell'opera stessa.
Nel comunicato stampa diffuso dal Comitato SOS 275 e dall'associazione "SOS Costa Salento", inoltre, i volontari ribadiscono che il progetto, oltre alla sua anacronistica realizzazione, presenta problemi oltre che di impatto ambientale, paesaggistico ed economico anche di salute pubblica, in quanto il tracciato seppellirà in contrada Matine ad Alessano tre discariche abusive in cui negli anni 90 si è sversato di tutto e di cui sono state informate con apposito esposto denuncia le autorità interessate.
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