SmartChair
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Un progetto in fase di sperimentazione di un giovane barese per muovere la sedie a rotelle con la forza del pensiero
È ancora un progetto, ma le potenzialità sembrano essere enormi. Si tratta di SmartChair, una sedia a rotelle che si muove “col pensiero”, progetto di un giovane barese, un supporto tecnologicamente valido in un campo continuamente bisognoso di supporto come quello della disabilità pensato da un giovanissimo barese. Si chiama Antonio Blescia, 25enne perito industriale che già aveva contribuito a un altro progetto di domotica maggiormente accessibile con l’azienda Cupersafety di Conversano vincitore del premio Lamarck di Smau nel 2013. Si trattava di un controllo a distanza degli elettrodomestici che permette di accendere la lavatrice o spegnere lo smartphone con un comando vocale. Da questa esperienza, nasce l'idea di applicare un sistema simile alle sedie a rotelle e venire incontro, così, alle necessità di tante persone con disabilità motoria. La sfida è quella di gestire i comandi con il pensiero, partendo dal presupposto che esistono degli strumenti per l’elettromiografia e l’elettroencefalografia che captano il movimento degli occhi e le onde cerebrali di chi le indossa e vengono usate per le funzioni più disparate, dai giochi allo sport.
L’idea di Blescia è già pronta come sistema informatico e in fase di sperimentazione, in attesa degli strumenti giusti e, soprattutto, del supporto giuso.
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