Cerca nel sito:  

Accessibilità web, quale frontiera?

Data: 28/02/2014
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

"ADA Salento" rilancia la necessità di applicare la legge e propone più formazione e informazione, potenziamento della banda larga e impegno da parte della Pa 

«L'Italia è molto avanti per quanto riguarda la normativa sull'accessibilità dei siti internet e sulla trasparenza digitale, il vero problema è che la legge non viene applicata». È questo l'amaro commento di Luigi Di Viggiano, presidente dell'associazione  di volontariato “ADA Salento” sul voto passato in parlamento europeo che prevede l'obbligo di rendere accessibili tutti i siti della pubblica amministrazione e quelli privati che forniscono servizi come le compagnie elettriche, i fornitori di gas e acqua, gli asili nido, le poste e le banche, le società di trasporti e i servizi sanitari. Al vaglio, infatti, un disegno di legge che impone l'accessibilità da tutti gli strumenti usati dall'utente per la navigazione e suggerisce un limite di tempo di un anno per adeguarsi alle linee guida tecniche chiamate standard Wcag 2.0. per permettere, ad esempio, agli utenti di ingrandire il testo o le immagini, di navigare solo con la tastiera e con l’ausilio di lettori di schermo, di avere sottotitoli per i video etc. Questo renderebbe il web utilizzabile non solo ai disabili (sordi ciechi o persone con disabilità motoria), ma anche più fruibile da parte degli anziani.

In Italia la normativa, effettivamente, non manca. In primis la numero 4 del 2008, la cosiddetta “legge Stanca” su “Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, ma anche la legge 82 del 2005, il “Codice dell'amministrazione digitale” aggiornato con il decreto legislativo 33 del 2013 sul “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”. «Sono ottime leggi – continua Di Viggiano, esperto anche di normativa informatica – che prevedono l'accessibilità ma anche la necessità di trasparenza e di continuo aggiornamento delle informazioni. Le pubblicazioni telematiche, infatti, ormai hanno valore legale ed è un diritto di tutti i cittadini poter accedere liberamente alle informazioni. Su questo – incalza – siamo ancora indietro, basti pensare che spesso persino i siti degli Ambiti territoriali non sono costantemente aggiornati». 

Non usa mezzi termini Di Viggiano anche alla luce del lavoro che quotidianamente l'associazione svolge per fare assistenza alle persone anziane, in particolare quella fiscale. L'Odv, infatti, è convenzionata come Caf e Patronato e effettua numerose operazioni, ad esempio, per la gestione delle pensioni attraverso il sito dell'Inps che ha reso obbligatoria la via telematica per il disbrigo di alcune pratiche. «Cerchiamo sempre di non limitarci all'assistenza dei nostri assistiti, ma di renderli autonomi attraverso la formazione anche se i siti continuano ad essere ostili per le persone disabili o con difficoltà visiva. Basti pensare che nel migliore dei casi l'accessibilità si traduce nella sola possibilità di ingrandire i caratteri».

Ma cosa si può fare, a conti fatti, per migliorare questa situazione e applicare davvero le leggi già esistenti?. «Bisogna investire innanzitutto nella formazione e informazione dei cittadini – propone Di Viggiano – sulle opportunità degli strumenti telematici e aumentare la banda larga. È necessario, inoltre, che la Pa si adegui alla norma non solo formalmente, ma in maniera sostanziale, lavorando per rendere il diritto di accesso alle informazioni da parte di tutti una realtà». 



Torna all'elenco delle notizie
Sede centrale: Via Gentile, n.1a Lecce Tel.: 0832 392640 Fax: 0832 392640 E-mail:
Copyright © 2013-2015 Csvsalento. Tutti i diritti riservati.