Riorganizzare la speranza
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Dalla scuola al teatro, i nuovi progetti della Caritas di Lecce puntano a passare dall'assistenzialismo alla formazione e all'integrazione

«Bisogna passare dall'assistenzialismo alla formazione e all'integrazione e provare a restituire alle persone più bisognose ciò che gli è stato tolto, non solo da un punto di vista materiale ma anche e soprattutto in termini di cultura e lavoro». È con queste parole che don Attilio Mesagne, responsabile della Caritas leccese, spiega il senso delle nuove attività promosse dalla Caritas di Lecce. Fresco di presentazione, “Scoprirsi attore di comunità” è un laboratorio teatrale organizzato dalla Casa della Carità-Caritas Diocesana di Lecce e da Cantieri Teatrali Koreja. L'iniziativa rientra in un percorso più ampio per «“riorganizzare la speranza” - si legge nel comunicato della Caritas – superando definitivamente il concetto di mero assistenzialismo, puntando sulla formazione e sull’integrazione, promuovendo incontri culturali e di preghiera, costituendo laboratori teatrali, corsi di pittura, fotografia e lingua». Diretto da Fabio Zullino, Anna Chiara Ingrosso ed Emanuela Pisicchio attori di Koreja, il laboratorio di teatro è rivolto agli ospiti della Casa della Carità e ai cittadini che vogliono fare un’esperienza di teatro e di dialogo interculturale e si terrà a partire da febbraio presso la sede della Casa Emmaus che accoglie donne e famiglie mononucleari presso la parrocchia di Santa Maria dell'Itria a Lecce.
«Vogliamo provare a tradurre la carità in educazione – spiega don Attilio Mesagne – e giustizia anche perché ci sono ancora troppe pance piene e troppe pance vuote. La carità cristiana, invece, va incarnata e, quindi, tradotta necessariamente in educazione alla verità, alla giustizia, alla libertà, all’accoglienza, alla solidarietà, all’interculturalità, alla mondialità e alla pace, oggi, soprattutto nei riguardi dei fratelli attanagliati da un estremo disagio corporale e spirituale».
È di qualche giorno fa la notizia, inoltre, della firma di un protocollo d'intesa tra l'Istituto di istruzione secondaria superiore “L.G.M. Columella” di Lecce e la Caritas diocesana di Lecce mirato a promuovere una scuola più radicata nel sociale ed orientata verso una cultura educativa fondata sul principio della convivenza e il senso di solidarietà, il rispetto della persona e delle diversità. Gli studenti dell'istituto Alberghiero e di quello di Agraria, saranno coinvolti nel progetto di accoglienza che li impegnerà in un'attività volontaria all'interno della Casa della Carità. «L'intento è quello di radicare la scuola nelle fasce più deboli della popolazione proprio attraverso gli studenti – spiega ancora don Attilio – che saranno volontari nelle nostre mense, portando anche i prodotti tipici dei loro istituti».
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