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A rischio la chiusura degli Opg nel 2014

Data: 30/01/2014
Categoria: Altre News

La richiesta si far slittare la scadenza arriva dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che chiedono altri 4 anni per i lavori

La chiusura degli Opg sembra ancora più lontana. La notizia arriva dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è la scadenza fissata ad aprile 2014 slitta di altri 4 anni. È quello che fanno sapere le Regioni nel documento di proposte emendative al Decreto Legge n. 150/2013, cosiddetto Milleproroghe, stilato dopo la riunione del 23 gennaio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Una decisione difficile da comprendere considerando che già a maggio 2013 le Regioni hanno presentato i programmi per la realizzazione delle strutture sanitarie alternative agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari ma che sembra impossibile in questi pochi mesi rimasti avviare le procedure di gara per la scelta del progettista e dell'impresa esecutrice. 

A insorgere soprattutto il comitato StopOpg. La motivazione ufficiale del rinvio è che non sono pronte le REMS, i cosiddetti mini Opg regionali, le Residenze in cui eseguire le misure di sicurezza detentive. «Ribadiamo che il problema non è il ritardo nella costruzione delle REMS – si legge nel comunicato di StopOpg – quanto piuttosto il fatto che così facendo la chiusura degli attuali OPG determinerebbe  solo la “regionalizzazione” degli stessi. Per di più nelle REMS programmate dalle regioni sono previsti mille posti, più degli attuali internati!».

Il comitato StopOpg, inoltre, chiede di affrontare il problema «attraverso il rafforzamento di una cultura della responsabilità e della presa in carico delle persone internate, da parte dei dipartimenti di salute mentale, insieme ad una aumento delle risorse verso gli stessi e attraverso l'applicazione da parte della magistratura delle sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e 2004 che favoriscono le misere alternative all’internamento». StopOpg chiede, inoltre, lo spostamento del finanziamento della Legge 9/2012 e dell’attenzione dei programmi regionali a favore dei “percorsi terapeutico – riabilitativi” , che assicurino il diritto alle cure e al reinserimento sociale. «Questo significa – concludono – orientare i finanziamenti verso i Dipartimenti di Salute Mentale nei budget di salute». 



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