Senza traccia
Categoria: Un libro a settimana
Storie di disagio e di riscatto grazie al lavoro difficile e silenzioso degli operatori sociali, ambientate in un Sud di cui lo Stato ha perduto la traccia

Genny Brò, che sfreccia con la sua moto lungo i viadotti della zona industriale di Napoli. Florentina, che si muove incerta sui suoi tacchi a spillo mentre aspetta il prossimo cliente. Edris, che dalle lande del suo Kurdistan, in una fuga continua, si ritrova sulle strade del Cilento. Luigi, che ha visto la camorra banchettare con i soldi per la ricostruzione dell’Irpinia e ora assiste al nuovo, sporco affare, della monnezza. Sono gli ultimi, quelli che non hanno voce. Abitano i margini delle nostre città, dove il welfare è un miraggio, ma vengono su come funghi outlet e centri commerciali. La vita li ha dimenticati. Anche per questo, hanno rinunciato a scegliere. Eppure arriva il momento in cui quel coraggio di decidere e di emanciparsi riaffiora. Capita con un incontro: quello con gli operatori sociali. Il libro è un omaggio al lavoro difficile e silenzioso di questi operatori. Un’inchiesta sociologica in forma di racconto, un viaggio nel vasto hinterland napoletano. Storie, tra finzione e realtà, legate da un filo invisibile, ambientate in un Sud «senza traccia», dove lo Stato ha perso il controllo del territorio e i modelli di devianza si diffondono pericolosamente, soprattutto tra i minori.
“Senza traccia. Storie di disagio e di riscatto” è un libro scritto a quattro mani da Giuseppe Manzo e Antonio Musella per Castelvecchio editore. Il testo accoglie, inoltre, la prefazione di Don Andrea Gallo.
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