L'inclusione lavorativa deve partire dalla scuola!
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Lo ha ribadito Diomede Stabile, presidente dell'Odv "Anyway AccessSalento" a commento dei dati diffusi dall'Istat sull'inclusione scolastica in Italia. Stabile propone un percorso di valorizzazione delle competenze delle persone disabili

«Per riuscire davvero a fare inclusione scolastica bisognerebbe ridimensionare il ruolo dell'insegnante di sostegno e rendere inclusivo l'intero sistema». È con queste parole che Diomede Stabile, presidente dell'associazione “Anyway AccessSalento” di Lecce ha commentato gli ultimi dati diffusi dall'Istat relativi agli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e non statali in Italia. «Sarebbe utile – spiega ancora Stabile – che l'insegnante di sostegno abbia anche un'apposita formazione nell'ambito dei Servizi sociali, diventando anche uno psicologo e un terapeuta non solo per il ragazzo disabile ma per tutta la classe, insieme ai docenti curriculari e all'intero sistema scolastico.
Secondo l'Istat, nell'anno scolastico 2012/2013, sono circa 149 mila gli alunni con disabilità (il 3,2% del totale degli alunni), di cui circa 84 mila nella scuola primaria (pari al 3,0%) e poco più di 65 mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,7%). In tutto, 4 mila in più rispetto all'anno precedente. I maschi rappresentano più del 60% degli alunni con disabilità di entrambi gli ordini scolastici: 201 maschi ogni 100 femmine nella scuola primaria e 180 maschi ogni 100 femmine in quella secondaria di primo grado. Crescono anche i docenti di sostegno (sono 2 mila in più). Nel Mezzogiorno si registra il maggior numero di ore medie di sostegno settimanali assegnate con 13,4 ore medie settimanali nella scuola primaria e 10,8 nella scuola secondaria di primo grado. Il numero medio di alunni con disabilità per insegnante è molto vicino, a livello nazionale, a quello che era il tetto previsto dalla Legge 244/2007 (un insegnante di sostegno ogni due alunni con disabilità): ci sono 1,8 alunni con disabilità ogni insegnante di sostegno nella scuola primaria e 2,0 nella scuola secondaria di primo grado.
Dall'associazione “Anyway AccessSalento” impegnata sul territorio nell'ambito della disabilità, arrivano anche una serie di proposte sull'integrazione lavorativa, a partire proprio dalla scuola. «Al di là dell'inclusione scolastica – spiega Stabile – sia la scuola che l'Università dovrebbe innescare percorsi per monitorare e valorizzare le competenze dei ragazzi con disabilità. Una valutazione mirata dei “punti di forza” di ognuno che, se consegnata all'Ufficio di collocamento, sarebbe sicuramente più utile di una scheda sulle loro disabilità». Un percorso simile è già stato attivato dall'associazione con l'Istituto superiore “Deledda” di Lecce. L'intento finale è di mettere in comunicazione gli istituti professionali con le imprese del settore, sia a livello nazionale e aumentare così le possibilità di inserimento. Cambia così la visione delle persone disabili, valutate in base alle proprie competenze e non alle mancanze.
«Anche le Università potrebbero attivare percorsi diversi – continua il presidente di “Anyway AccessSalento” – al fine di agevolare esperienze di stage e Erasmus all'estero per persone disabili. È necessario pensare in un'ottica europea perché in Europa c'è una cultura diversa della disabilità e le opportunità si moltiplicano, soprattutto grazie ai nuovi lavori al computer e agli appositi ausilii accessibili».
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