Fabbriche di povertà
Categoria: Un libro a settimana
Un libro collettivo alla base del movimento "Dichiariamo illegale la povertà" disponibile gratuitamente in forma di e-book

Un libro collettivo alla base del movimento “Dichiariamo illegale la povertà” che considera il capitalismo una fabbrica di miseria, morale e materiale. È “Fabbriche di povertà”, sintesi di molte iniziative anti capitalistiche in corso da tempo.
Secondo i dati del libro, l’impoverimento nelle società capitalistiche o capitalistico-dipendenti cresce continuamente. Cresce anche il divario tra ricchezza di pochi e miseria di molti; crescono i privilegi dei potenti e dei loro servitori, mentre lavoratori, pensionati, giovani, donne, sono precari; soffrono indigenza, disperazione, miseria.Da una generazione all’altra le cose peggiorano, secondo i dati ufficiali, molto nel Paesi come USA ed UK, un po’ meno nei Paesi capitalistici europei, che ancora conservano residui di Stato sociale.
Il movimento DIP ribadisce che la povertà o l’impoverimento non sono fenomeni naturali e neutri, ma il prodotto di scelte politiche, economiche ed ideologiche del capitalismo finanziario.
I promotori DIP sostengono che l’impoverimento crescente deriva da 4 fattori:
1. inevitabilità (la povertà è naturale ed inevitabile);
2. l’inuguaglianza (nel trattamento e nell’accesso a beni e servizi);
3. l’esclusione (dei deboli e dei diversi da beni e servizi);
4. la predazione (del sistema capitalistico mondiale).
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