Un flash mob per i morti di Lampedusa
Categoria: Altre News
A Lecce l'Arci e i migranti richiedenti asilo degli SPRAR si sono stesi a terra ricoperti da un telo bianco in 3 punti della città per chiedere un cambio di rotta sull'immigrazione

A poche ore di distanza dalla strage di Lampedusa durante la quale hanno perso la vita più di 90 persone e altre 250 sono ancora disperse, al più somali ed eritrei diretti verso le coste italiane, l'Arci Lecce ha organizzato un flash mob per ricordare questa incredibile tragedia. Ancora una volta, ad essere incriminata è la Legge Bossi-Fini che considera reato il soccorso in mare. Il flash mob è stato organizzato insieme ai tanti ragazzi accolti negli SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) gestiti dall'Arci nel Salento per chiedere un cambio di rotta radicale sull'immigrazione, rendendo finalmente possibili gli ingressi legali in Italia e consentendo a chi arriva per chiedere protezione di farlo in sicurezza.
Nella mattinata di oggi venerdì 04 ottobre 2013, i ragazzi degli SPRAR si sono stesi, ricoperti da un telo bianco, davanti la chiesa di Santa Croce, la Prefettura e a Piazza sant'Oronzo, un atto fortemente simbolico per attirare l'attenzione su questa immane strage di innocenti.
L'azione si aggiunge alle richieste dell'Arci nazionale che chiede non solo una giornata di lutto nazionale per ricordare e onorare come è giusto tutte queste persone che hanno perso la vita per fuggire da guerre e violenze e trovare ospitalità in un’Europa che ha blindato le proprie frontiere ma anche di sopprimere tutti gli accordi bilaterali sottoscritti dall’Italia con i paesi del Nord Africa, a cominciare da quello con la Libia e di adottare immediatamente le misure necessarie a garantire un’accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani per le persone che sbarcano sulle nostre coste. Si richiede, infine, al governo italiano di proporre con forza all’Europa di aprire un corridoio umanitario per i profughi siriani e per quanti arrivano dai paesi del Corno d’Africa per chiedere protezione.
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