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Famiglia in crisi di identità

Data: 15/11/2007
Categoria: Altre News
EURISPES-TELEFONO AZZURRO. La famiglia italiana appare in crisi di identità. Le conoscenze non passano più dai genitori ai figli, ma dai figli ai genitori, soprattutto per quanto riguarda le nuove teconologie
La conoscenza non passa più di padre in figlio, ma al contrario i figli insegnano ai padri: è la "now generation", quella del "tutto e subito". Ai bambini non manca l“affetto dei propri genitori, che dimostrano nella maggior parte dei casi di essere un punto di riferimento e un modello di comportamento per i figli. L“82,9% dei bambini dai 7 agli 11 anni può contare sulla presenza della propria madre, l“85,5% sente di ricevere affetto dalla mamma: è lei che fa notare quando sbagliano e che viene vista come modello di comportamento, ma in alcuni casi è anche il genitore che pone limiti alla libertà (44,4%). E“ la cura della casa (25,3%) ad essere indicata come causa di mancanza d“attenzione, mentre il 18,5% dei bimbi si sente messo da parte per il proprio fratello o sorella e il 16,8% per il lavoro della madre. Sono soprattutto i padri a viziare. Il 60,1% dei bambini può contare su una presenza costante del padre, il 14,1% sperimenta "una condizione di chiara privazione", mentre il 24,6% sente questa presenza "incostante". L“81,6% dei padri comunica affetto ai figli, ma il 72,6% degli intervistati riferisce che il padre fa loro notare quando sbagliano. Il 63,4% dei piccoli vede nella figura paterna un modello di comportamento, mentre solo il 38,6% dei minori pensa che limiti la loro libertà ed il 21,4% che li vizi. Pochi ritengono, invece, di sentirsi trascurati (6,7%). » soprattutto il lavoro del padre all“origine della sensazione di essere trascurati (il 35,5%). Il 19,8% dei bambini vorrebbe il padre meno autoritario (19,8%) e più moderno (18,5%). Quando mamma e papà vivono separati. Il 7,4% dei bambini intervistati afferma di avere genitori separati, ma è alta la percentuale di chi ha preferito non rispondere (14,4%). I bambini, la cui famiglia è unita, sono molto più certi di avere la madre al proprio fianco quando ne hanno bisogno (84,3%) rispetto ai figli di genitori separati (72,8%). Per quanto riguarda la reazione alla separazione, il 65,4% dei bambini ha preferito non rispondere. "» interessante notare come la percentuale di bambini che sono riusciti ad accettare questa difficile situazione solo in un secondo momento (12,8%), è maggiore rispetto a quella di bambini che dichiarano di averla accettata sin da subito (9,8%) o di non essersi ancora abituati (4,9)", spiega il rapporto. La separazione dei genitori è stata vissuta prevalentemente con tristezza (15,8%), seguono la rabbia (3,5%), l“abbandono e la confusione (entrambi 3,3%). Solo pochi bambini hanno provato sollievo (2,2%) e indifferenza (1,1%). Per il 18,5% dei piccoli il rapporto con il genitore che non vive più in casa non è cambiato, mentre i 13,1% pensa esattamente il contrario. Se il 13% dei bambini lamenta di vedere troppo poco il genitore non affidatario, sono molti quelli che cercano di usare al meglio, rispetto al passato, il tempo che passa con lui (17,4%). Il 12,8% dei bambini afferma di non provare alcun risentimento nei confronti del genitore che non vive più in casa, ma fa riflettere il numero altissimo di bambini che non hanno risposto (80,2%).


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