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Una proposta di legge regionale contro il Gap

Data: 25/06/2013
Categoria: Altre News

Si discutono in III Commissione le linee guida per formulare una legge adatta a riconoscere la dipendenza da gioco come patologia e attivare programmi di prevenzione e intervento adeguati

Avanzata anche in Puglia una proposta di legge sul “Contrasto alla diffusione del GAP (Gioco d’Azzardo Patologico)” che è arrivata alla III Commissione (assistenza sanitaria e servizi sociali). La necessità di dotarsi di un quadro normativo adeguato riflette la diffusione di una piaga sociale sempre più diffusa: secondo i dati relativi al recentissimo rapporto Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, in tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanti giochi presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online) è passata dal 42 al 47%. Circa 19 milioni di scommettitori, di cui ben 3 milioni a rischio ludopatia. Sono soprattutto maschi, disoccupati e persone con un basso livello di istruzione.

Nel Centro-Sud si gioca di più. Il primato è per la Campania (57%), segue la Calabria (55%) e poi Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo (tutte si attestano su circa il 53%). Le regioni dove invece si gioca di meno rispetto alla media nazionale (47%) sono quelle del Nord, in particolare l'Emilia Romagna  (41%), ma anche Trentino Alto Adige (42%), Liguria e Veneto (44%). Cresce anche tra gli adolescenti la «febbre del gioco»: sono più di un milione gli studenti che lo scorso anno riferiscono di aver giocato soldi e, nonostante una chiara legislazione restrittiva per i minori, 630mila under 18 hanno speso almeno 1 euro giocando d'azzardo. In aumento anche le donne che sfidano la sorte attraverso  Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online: 7,5 milioni, pari al 38% di chi ha giocato d'azzardo almeno una volta nel 2011. Erano 5,8 milioni nel 2007. Un bel balzo, anche se il salto vero lo fanno le donne over 45: tra le più mature la platea delle giocatrici che hanno puntato almeno una volta è raddoppiata, passando in quattro anni dal 20% al 40%.

La proposta di legge regionale vuole puntare a fare chiarezza su un sistema ancora confuso e arrivare a riconoscere la dipendenza da gioco d'azzardo come vera e propria patologia. Un primo passo essenziale per poter, poi, programmare, pianificare, organizzare servizi e interventi, sociali e sanitari, in grado di attivare percorsi di prevenzione e di trattamento terapeutico per i giocatori d’azzardo patologici. Tra le mire, anche la costituzione di un osservatorio regionale sul GAP per  studiare a il fenomeno sociale del gioco d’azzardo patologico e monitorarne i livelli di diffusione.
La discussione in Commissione si completerà con l'audizione dei responsabili dei dipartimenti delle dipendenze patologiche del privato sociale, associazioni e fondazioni, affinché la proposta possa essere resa più omogenea rispetto alle problematiche. Questo permetterà successivamente alla III commissione di approvare un testo normativo completo dei suggerimenti di chi opera sul territorio.



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