L'Iva per le cooperative rimanga al 4%!
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E' la richiesta avanzata dall'Alleanza delle Cooperative sociali che ha scritto una lettera a Comuni ed enti locali per evitare che le prestazioni territoriali si riducano del 6%

Le cooperative sociali, attraverso l'omonima Alleanza, scrivono ai sindaci e agli enti locali per salvare il welfare locale dal collasso. Tra le richieste, in primis il mantenimento dell'iva per le prestazioni di servizi sociosanitari ed educativi al 4%, abrogando così i commi 488, 489 e 490 dell’art. 1 della legge di stabilità 2013 che la farebbero salire al 10% in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale. Se questo non accadrà, l'unico effetto che si avrà sarà uno spostamento delle risorse degli enti locali alle casse statali senza alcun vantaggio reale, riducendo del 6% le prestazioni di welfare territoriale che i Comuni oggi garantiscono.
«Gli enti locali, infatti - si legge nell’appello - con le medesime risorse del 2013, nel 2014 forniranno meno servizi sociali agli italiani. Saranno tagliati i servizi di inclusione sociale proprio alle fasce più deboli della popolazione: almeno 500.000 persone rimarranno senza servizi».
Un allarme lanciato per tutelare soprattutto realtà come asili, RSA, assistenza domiciliare, comunità per minori, centri per disabili gestiti dalle cooperative sociali e che avrebbe ricadute importanti anche da un punto di vista occupazionale. Secondo il recentissimo Rapporto sui diritti globali 2013 “Il mondo al tempo dell’austerity” realizzato dall’associazione Società Informazione Onlus, promossa dalla Cgil in collaborazione con ActionAid, Antigone, Arci, Cnca, Comisiones Obreras Catalogna, Fondazione Basso-Sezione Internazionale, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Legambiente e Sbilanciamoci!, tra il 2007 e il 2011 la cooperazione ha visto crescere l’occupazione dell’8%, arrivando a 1.310.000 occupati, quando il mercato del lavoro ha perso l’1,2% e le imprese profit il 2,3%. Tra tutti i settori, quello del welfare e dell’assistenza, proprio della cooperazione sociale, è stato il settore trainante, con +17,3% di lavoratori (+ 4,3% tra 2011 e 2012). In Italia ci sono 12.000 cooperative sociali e loro consorzi che occupano 380.000 persone e raggiungono, con i loro servizi, oltre 6 milioni di cittadini
«Un’operazione di mera tecnocrazia contabile sganciata dalla realtà - si aggiunge nell’appello - se pensiamo che, quest’anno, l’Unione Europea varerà una riforma complessiva del regime IVA focalizzata proprio sui regimi degli enti pubblici e delle organizzazioni senza scopo di lucro e, quindi, bisognerà intervenire, nuovamente, a livello nazionale. Farlo ora, sbagliando, tra l’altro, aumenta il clima di incertezza».
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