Riapriamo la pista ciclabile fantasma tra Lecce e San Cataldo
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
E' l'appello lanciato da Cicloamici Fiab attraverso una petizione in cui sono state avanzate anche specifiche soluzioni per migliorare il percorso. Un investimento in mobilità sostenibile ma anche in offerta turistica

Sono anni che si auspica la messa a punto della pista ciclabile che renda sicura la viabilità tra Lecce e San Cataldo che per la presenza in più tratti di barriere cementizie ad ostacolo del libero transito, non è stata mai realmente accessibile né fruibile. Per riaccendere l'attenzione sulla questione, l'associazione Cicloamici Fiab, che ha spesso denunciato la situazione di degrado del tratto, hanno lanciato la petizione “Riapriamo la pista ciclabile tra Lecce e San Cataldo”, attiva sul sito www.activism.com.
«La passione per la bici come mezzo di trasporto alternativo – si legge nel testo della petizione – cresce in tutta Europa. In certi Paesi, ma anche in alcune città italiane, esiste un’intera rete di collegamenti, fatta di piste ciclabili protette che permettono ai “residenti” di utilizzare, in piena sicurezza, il mezzo per recarsi al lavoro e ai “turisti” di visitare i centri urbani e dintorni scoprendo i monumenti ed il paesaggio in tutta tranquillità. A Lecce negli ultimi anni le piste ciclabili sono cresciute significativamente ma non esiste ancora una rete capillare né collegamenti efficienti tra i vari tronconi».
La petizione dell'associazione di volontariato si chiude con un accorato appello all'Amministrazione di Lecce, avanzando richieste specifiche e soluzioni concrete per migliorare il percorso tra Lecce e San Cataldo. La pista ciclabile, infatti, potrebbe essere collegata a Lecce con le piste realizzate su viale dello Stadio e/o su via Aldo Moro, a San Cataldo con le piste realizzate al Faro. Allo stesso tempo si potrebbe pensare ad una biforcazione a San Cataldo in maniera tale da permettere di arrivare alla Cesine. Gran parte della pista esiste già ma dovrebbe essere riqualificata e, per contenerne i costi, una parte potrebbe essere realizzata sulla condotta fognaria che arriva fino alle Cesine.
«La pista – si legge ancora nel testo – permetterebbe ai leccesi e ai turisti non solo di andare al mare ma sarebbe anche un mezzo per promuovere il turismo collegando la città d’arte con l’Oasi delle Cesine, che potrebbe essere rivalutate e vissuta più attivamente».
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