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Ferite di parole

Data: 10/06/2013
Categoria: Un libro a settimana

Un libro sulle donne arabe in rivoluzione a cura di Leila Ben Salah e Ivana Trevisani. Mille fuochi di voci, di gesti e di storie di vita

L’intento di Leila Ben Salah giornalista italo-tunisina, e Ivana Trevisani, psicologa e antropologa che lavora con Ong internazionali è quello di dare voce al mondo femminile: dalla Tunisia all’Egitto, dalla Libia alla Siria, dal Bahreim allo Yemen. Restituire attraverso le storie singole e collettive, lo straordinario e coraggioso protagonismo delle donne nelle rivoluzioni arabe che, spesso in silenzio, hanno cambiato il volto del percorso rivoluzionario in Nordafrica.

"Ferite di parole. Le donne arabe in rivoluzione. Mille fuochi di voci, di gesti e di storie di vita” raccoglie il pensiero e le energie di associazioni femminili, di testimoni, bloggers, di giornaliste che si stanno battendo a favore dei diritti e della libertà per acquisire uno spazio vitale assetato di vita che sconfigga la paura e l’inganno. Storie spesso senza voce, quelle raccolte dalle due autrici. Tra queste, quella di Amina Tyler, diventata famosa per la foto in topless e ora scagionata ma ancora in carcere in Tunisia. Ma nel libro si parla della cantautrice Amel Mathlouthi, che a Tunisi cantava La mia parola è libera; di Suhair Tassi e di Razan Zaitouneth, che hanno guidato numerose proteste anti Assad nelle strade nella Siria; della maestosa figura di Umm Khaled, madre di quel giovane Khaled impunemente massacrato dai poliziotti ad Alessandria nel giugno 2010 davanti a un Internet caffè. Tante vite per cercare di ricostruire un quadro più veritiero delle rivolte.



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