Dal Salento una class action contro l'amianto
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La sentenza svizzera ha dato speranza alle 669 persone che hanno lavorato nelle fabbriche dell'Eternit.Le associazioni coinvolte invitano gli ex lavoratori e i familiari a fare rete

Dopo la condanna a 18 anni di carcere e al risarcimento dei lavoratori del magnate delle fabbriche di amianto in Svizzera, anche il Salento si mobilita per una class action. Ad attivarla, 669 persone che hanno lavorato nelle fabbriche dell'Eternit ma che sono state escluse dal processo in attesa dei documenti necessari a ricostruire le loro posizioni. Oggi queste carte ci sono e grazie all'azione dell’associazione Emigranti e di quella che riunisce gli Esposti e i familiari delle vittime dell’amianto si può procedere al ricorso. Le polveri velenose, infatti, hanno intossicato per anni non solo i lavoratori ma anche le loro mogli e i loro figli che vivevano nelle baracche dell'Eternit.
La sentenza ha ridato speranza ai tanti salentini in attesa di un risarcimento, disseminati un po' in tutta la provincia: sono 141 a Corsano, 79 a Tiggiano, 65 a Tricase, 57 a Veglie e altri 57 a Vernole, 55 ad Andrano, 44 ad Alessano, 25 a Gagliano del Capo, 23 a Cutrofiano ad altri ancora. Molti di loro sono ammalati di mesotelioma, il cancro ai polmoni. A guidarli in questo percorso, il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello che li incontrerà il prossimo 13 luglio a Corsano per dettare le linee guida per avere giustizia e risarcimenti.
Le associazioni che si sono fatte carico di questa causa, invitano tutti i salentini che hanno lavorato nella fabbrica dell'amianto a mettersi in contatto con loro, per fare rete.
Per prendere contatti con le associazioni di Corsano attive nella class action si può inviare una mail a agenda.martella@ gmail.com.
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