Cresce il volontariato flessibile

Data: 03/06/2013
Categoria: Altre News

Cresce sempre di più il cosiddetto “volontariato leggero”, sul modello di quello americano di HandsOn Network: un motore di solidarietà cui aderiscono persone che vorrebbero dare una mano ma non possono gestire un impegno fisso. Poche ore di impegno che, sommate con quelle degli altri, diventano tantissime. Sono i “volontari liquidi”, che scelgono di impegnarsi “ a ore” grazie anche agli strumenti del web:  consultano in rete il calendario di chi ha bisogno, si prenotano quando possono e, magari dopo sei mesi, ci riprovano. Felici di aiutare il prossimo offrendo il proprio tempo ma, soprattutto, di restare senza legami. Per questo motivo, si sono moltiplicati i network di volontariato flessibile che, sulla scia della banca del tempo, supportano un modello di solidarietà attivo già in 12 paesi e 250 città nel mondo e che in 20 anni ha fornito 25 milioni di ore di servizi. Solo nel 2012 ha messo in moto 2,6 milioni di persone e prodotto un impatto economico di 600 milioni di dollari.

In Italia, è online Italia Altruista un collettore di tutte quelle città che raccolgono esperienze, bisogni e professionalità per restituire al quartiere e alla collettività le risposta di cui necessità. Ecco quindi che nascono tante nuove città altruiste: da Milano a Bologna, da Trieste all’Irpina fino a Roma.

Il volontariato leggero così strutturato esiste da due anni grazie alla prima organizzazione che ha fornito la piattaforma adatta per aderire. Si tratta di MilanoAltruista, fondata dalla bocconiana Odile Robotti. In 24 mesi i suoi volontari sono cresciuti di sei volte.
Il volontariato 2.0 si è diffuso anche nella capitale grazie a RomAltruista, un portale inaugurato alla fine del 2011 con 4mila associati che crescono al ritmo di 300 ogni settimana. Attivo anche in Irpinia con il sito, attivo da appena due mesi, “Altruista”. e Melpyou, in provincia di Modena, network che mette in relazione 80 associazioni e più di mille persone.