A Martano uno sportello per l'intergrazione
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Coprirà i Comuni compresi all'interno dell'Ambito e sarà gestito dall'OdV Philos, iscritta nel registro regionale delle associazioni degli immigrati

È attivo nell'Ambito di Martano uno “Sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale delle persone immigrate”. A gestirlo, l'associazione di volontariato Philos operante sul territorio dal 2006 e iscritta nel registro regionale delle associazioni degli immigrati. Il servizio avrà una durata di due anni e andrà a coprire i Comuni compresi nell'Ambito: Calimera, Caprarica, Carpignano, Castrì, Martano, Martignano, Melendugno, Sternatia, Vernole e Zollino.
Il costo complessivo dell'intervento è di 25mila euro, a valere sul Fondo Sociale Europeo 2007-2013 e comprensivo delle spese generali, promozionali e di personale, poiché nel progetto saranno impegnate tre figure: una mediatrice interculturale, un legale e un’operatrice di sportello.
Le principali attività saranno: l’orientamento dei cittadini immigrati per l’accesso ai servizi del territorio, in particolar modo quelli socio-sanitari e scolastici, e la consulenza legale per il rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno o relativamente ai ricongiungimenti famigliari. Inoltre, attraverso lo sportello e la rete socio-istituzionale presente sul territorio, l’associazione Philos si prefigge di rendere più stabili ed efficaci le attività di volontariato che già realizza: l’accompagnamento dei migranti a trovare una casa o un percorso di formazione/lavoro, così come la promozione di una società aperta e solidale.
L’associazione Philos esprime grande soddisfazione: «In un periodo di grave crisi economica, sociale e culturale come quello che viviamo, l’attivazione di questo servizio è quanto mai utile perché sono molto gravi due rischi: 1. che si estenda e si acuisca la condizione di emarginazione dei cittadini immigrati, visto che perdere il lavoro o non trovarlo significa non avere il permesso di soggiorno; 2. che la diffusa sofferenza sociale si trasformi in guerra tra poveri, visto che i pregiudizi verso i migranti sono forti e inquietanti, come dimostra il dilagare del razzismo nel calcio. Per questo affrontiamo questa esperienza con grande entusiasmo e senso di responsabilità, convinti che agire per i più deboli significhi agire per il bene comune».
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