Amis, l'integrazione inizi a scuola
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
L'associazione dei mediatori interculturali del Salento, spera con il ministro dell'Integrazione Cécile Kyenge in una svolta culturale dell'Italia e auspica che il cambiamento parta tra i banchi di scuola

Mario Balotelli testimonial per la campagna dello "Ius soli". La proposta del ministro all'Integrazione piace alle associazioni, che suggeriscono anche le prossime mosse da fare.
Il ministro per l'Integrazione, Cécile Kyenge, piace alle associazioni che da anni si occupano di immigrazione. «Finalmente qualcuno che conosce le nostre battaglie e le nostre difficoltà» - questa una prima dichiarazione della presidente dell'Amis Onlus, l'associazione dei mediatori interculturali del Salento, Rosa Leo Imperiale.
Il ministro già nelle sue prime dichiarazioni ha delineato la linea che intende seguire per realizzare portare a compimento alcune battaglie già intraprese dalle associazioni. Tra le priorità ha subito inserito il diritto allo "Ius soli", ossia il riconoscimento della cittadinanza italiana a tutti i bambini che nascono sul suolo italiano indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.Anche a lecce l'associazione Amis ha più volte organizzato iniziative e seguito le campagne di sensibilizzazione, ultima "L'Italia sono anch'io" per la cittadinanza ai minori figli di immigrati.
Per dare forza alla sua campagna il ministro Kyenge ha chiesto a un personaggio d'eccezione, idolo di molti tifosi, di diventare testimonial: Mario Balotelli. «Non lo conosco personalmente - ha dichiarato il ministro in un'intervista - so che lui sta subendo atti di razzismo, ma riesce a testa alta a dare un forte contributo all'Italia, che è il nostro Paese».
Il calciatore non ha avuto dubbi nel rispondere: «Sono disponibile a ogni iniziativa o proposta che provenga dalle istituzioni, tesa alla lotta al razzismo e alle discriminazioni».
Chi nasce in Italia deve essere considerato italiano a tutti gli effetti. «Sposiamo appieno la richiesta del ministro - commenta Leo Imperiale - le tante associazioni e comitati nati sul territorio perseguono da anni l'obiettivo. Le seconde generazioni riconoscono l'Italia come proprio Paese, non quello dei genitori. Lavoriamo molto su questo, specialmente nelle scuole - continua la presidente facendo cenno ai progetti realizzati assieme al Csv Salento - combattiamo una lotta contro il pregiudizio, sull'errore degli italiani contro gli stranieri. Spesso ai bambini viene chiesto se sono mai tornati nei paesi d'origine, riferendosi, però, al Paese dei genitori. Spesso, chi nasce in Italia non riconosce quello dei genitori come proprio».
Il ministro piace per le proposte che lancia e per le dichiarazioni che fa, come quando parla della sua pelle. Non vuole essere definita "di colore" ma nera. «Su questo ha perfettamente ragione. E noi con il progetto del Csv nelle scuole "Diversi da chi?" lo stiamo spiegando. Siamo noi che cambiamo colore in base alle situazioni, la loro pelle rimane sempre uguale! Da quando è stata eletta non si fa altro che parlare del suo colore e degli insulti razzisti che ha ricevuto - precisa Leo Imperiale - forse si dovrebbe cercare di capire che è una donna medico e con molta esperienza alle spalle , finalmente un ministro che quando parla di immigrazione sa bene a cosa si riferisce, perchè non solo l'ha vissuta in prima persona, ma lavora in questo settore da molti anni:è un esempio da seguire».
La speranza è che davvero si possa dare una svolta in Italia, che possa finalmente portare ad una vera integrazione e interazione culturale. Perchè l'Italia, è ormai da tempo una società multiculturale".Se dovesse suggerire al ministro un'azione da intraprendere, la presidente non avrebbe esitazioni: «La scuola. Investire sulla capacità di fare cultura attraverso la diversità, valorizzandola come forma di ricchezza».
Torna all'elenco delle notizie