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L'ho uccisa perche' l'amavo - falso!

Data: 06/05/2013
Categoria: Un libro a settimana

Nella descrizione che Loredana Lipperini e Michela Murgia rilasciano sul loro lavoro svolto insieme si legge che è un libro sulle parole che si usano per descrivere il femminicidio

Per indicare un uomo che uccide una donna è stato coniato il termine "Femminicida". E purtroppo di casi di donne uccise per mano di compagni o di uomini a loro vicine se ne sentono sempre più spesso. Solo nel 2012 sono state ammazzate cento donne. Proprio in questi giorni le cronache riportano di nuovi episodi. 

Nel riportare il movente i giornali parlano di "Delitto passionale, raptus, gelosia, depressione, scatto d’ira, tragedia familiare"; lui ha agito perchè "Lei lo ha lasciato; chattava su Facebook; non lo amava più; non cucinava bene; lavorava; o non lavorava". Il rischio è di spostare la responsabilità dal carnefice alla vittima.

Secondo Murgia e Lipperini i delitti avvengono per una distorta e impresentabile idea di possesso.Le due autrici nella loro inchiesta-denuncia partono dalle parole che si usano per descrivere ciò che accade e che si ampli la discussione sul femminicidio. 

«Il libro parla dell'equivoco della violenza scambiata per amore. Risponde a chi ha paura che parlare di femminicidio esasperi la "guerra tra i sessi". Prova a confutare la tentazione di ridurre la seduzione a una caccia. Lo fa con parole semplici, in poche pagine, perchè questo non è un discorso complicato. E' molto più complicato farlo percepire come necessario, urgente e non più rimandabile a tutte quelle persone che ne sono spaventate in buona fede».

Queste le parole di Michela Murgia nel descrivere il lavoro condotto insieme con Loredana Lipperini. E l'autrice continua: «Mentre lo scrivevamo abbiamo pensato anche alle altre persone, quelle in malafede, quelle che hanno ottimi motivi per non volerlo nemmeno affrontare questo discorso; mi riferisco a chi è convinto che le donne abbiano rotto con la storia del femminicidio, che non sono delle sante, che a volte un po' se la cercano, che per loro c'è un posto naturale e che sovvertire la natura equivalga a disorientare gli uomini e renderli pericolosi. Quelle persone lo so già che questo libro non lo leggeranno. Continueranno a venire sui nostri blog a scriverci che siamo pseudo femministe frustrate e che le vere battaglie sono altre».

Editori Laterza

Collana: Idòla Laterza



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