Primo maggio a Taranto
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"Tatanto è l'unica città in cui abbia senso parlare di lavoro": queste le parole dell'attore Michele Riondino nel presentare la festa in alternativa al tradizionale concerto a Roma

Viene indicato da giorni come il "Controconcertone". L'alternativa del concerto del primo maggio che ogni anno si svlge a Roma è rappresentata dall'evento a Taranto, organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti con il supporto di numerose associazioni e realtà che operano a tutela del territorio, della salute e dei diritti. Tra gli organizzatori anche l'attore Michele Riondino, artista impegnato in prima fila da anni a supporto della battaglia per la rinascita di uno dei territori più inquinati d'Europa, e che ha dato rilievo mediatico all'iniziativa.
Lo slogan scelto è: "Si ai diritti, no ai ricatti!" che mira ad una alternativa più riflessiva e critica della festa dei lavoratori. «Taranto è l'unica città in cui oggi abbia senso parlare di lavoro»: queste le parole pronunciate da Riondino nel presentare l'iniziativa, in dissenso con i partiti e soprattutto con i sindacati. Gli altri artisti che hanno aderito sono: Francesco Baccini, Raf, i Sud Sound System, Roy Paci, Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, Pierpaolo Capovilla, Daniele Sepe, Riccardo Sinigallia, Fido Guido ed Elio Germano e le sue Bestie Rare. Presentatore d'eccezione, Andrea Rivera.
Non solo musica: giochi e laboratori per bambini saranno organizzati a cura di “Taranto Supporters” e “Arci Ragazzi” mentre ci sarà anche un’area market artigianato. Già da giorni centinaia di volontari stanno lavorando per preparare l'area che ospiterà l'evento, a partire dalle 10: il Parco archeologico di Solito- Corvisea, una delle poche aree verdi della città a molti sconosciuta.
Taranto, città simbolo del divario tra opportunità di lavoro e benessere sociale e ambientale, città della più grande acciaieria d’Europa, l’Ilva, chiede riscatto. Significherà anche questo il suo primo maggio, giornata di confronto, di politica dal basso grazie a tutte le associazioni e le realtà che lottano dal basso ed in modo autorganizzato per l’ambiente, la salute, il lavoro, il reddito, la cultura e la riappropriazione di tutti i diritti negati.
«Vogliamo dare un segnale forte: ripartire da qui per ribaltare le sorti di un sistema che continua a stuprare il territorio – spiegano dal Comitato dei Liberi e Pensanti – disseminando veleni che provocano danni irreversibili alla salute ed all’ambiente, facendo leva sul ricatto occupazionale. Taranto vanta, suo malgrado, circa il 40 per cento di disoccupati, precarietà diffusa, devastazione sociale, gli effetti di una colonizzazione industriale e militare. Svilupperemo la tematica attraverso musica, dibattiti, laboratori e giochi per bambini, proiezioni, installazioni, autoproduzioni artigianali e altro».
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