Emanuele Gatto, nuovo presidente Fidas
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia
Emanuele, giovane con esperienza alle spalle è già al lavoro per consolidare i risultati raggiunti dal predecessore e per ottenerne altri: "Presto nuovi gemellaggi con i Comuni veneti"

Appena eletto e già si è immerso a capofitto nel lavoro. Non perde tempo il nuovo presidente della Fidas provinciale di Lecce, Emanuele Gatto, che nonostante l'età, classe '84, ha già un curriculum degno d'attenzione, avendo maturato delle esperienze all'interno dell'associazione, ricoprendo diverse cariche.
«Sono in Fidas da quando avevo 18 anni, la mia prima donazione l'ho fatta proprio al mio 18esimo compleanno - racconta al telefono Gatto - sono entrato prima nella sezione di Galatone, la mia città, per la quale sono ancora consigliere e poi sei anni fa ho cominciato l'avventura nel consiglio provinciale, prima come coordinatore del Gruppo giovani e poi come tesoriere». Un impegno non idifferente, come ammette lui stesso, che grava sulle spalle di un appena 29enne, e che proprio la serietà nell'affrontarlo ha convinto il consiglio ad eleggerlo.
«Domenica 21 aprile si è prima rinnovato il consiglio che poi mi ha nominato presidente - continua - con me ci sono anche altri due ragazzi e su 15 consiglieri sei sono donne. Una è stata nominata vicepresidente, Mimina Sergi. Le altre cariche sono come vice presidente Antonio Mariano e segretario organizzativo Anna Quarta; segretario del consiglio Biagio Mauro».
Il nuovo presidente già ha stilato l'elenco degli interventi da fare per i prossimi anni, sapendo che gli aspettano delle difficoltà.
«Sarà una grande aventura, sicuramente ci aspetta un triennio non facile - e Gatto spiega il perchè -: nel 2014 entrano in vigore i requisiti struttuturali per le Unità di raccolta. Tutti i gruppi di raccolta locali dovranno adeguarsi ad una serie di requisiti fissati dalla Regione, sono molto rigidi e rischiano di far chiudere molte sezioni».
Le nuove regole prevedono l'obbligo di alcuni accorgimenti per l'accessibilità, come ad esempio un bagno per disabili, il problema è che quasi tutte le strutture sedi delle associazioni, sono di proprietà comunali, costruite quando ancora le barriere architettoniche non erano contemplate. Poter intervenire per rispondere a quanto chiesto dalal Regione non è semplice. «La qualità della nostra donazione non passa da questo - continua il presidente - e ci stiamo impegnando per far rivedere le norme, per evitare di chiudere o di dover rasferirci altrove nel momento delle donazioni, rischiando poi di ridurle drasticamente. Circa il 70 per cento delle donazoini si effettua in sede e non è facile convincere il donatore a spostarsi in altri luoghi».
Accanto agli oneri ci sono anche i momenti più dilettevoli. Da poco i donatori di tutto il salento hanno ospitato i colleghi della provincia di Vicenza, per celebrare i trent'anni di gemellaggio. Ora si pensa ad organizare il viaggio verso il Veneto.
«Intanto, nei prossimi giorni li incontrerò a Padova, durante il congresso nazionale della Fidas, nel corso del quale parleremo di uno scambio di visite - e poi racconta soddisfatto - e cominceremo a mettere in piedi una serie di gemellaggi tra i comuni salentini e i vicentini: il legame diventa ancora più forte. Questo non può che farmi piacere, in una nazione segnata dalle divisioni i donatori riescono ad annullarle. Provvederemo subito a calendarizzare i gemellaggi».
Un pensiero va al presidente uscente, Italo Gatto, che ha giudato per 21 anni l'associazione provinciale.
«Se oggi la Fidas è in grado di raggiungere numeri così alti nelle donazioni ed essere una dell più grandi realtà salentine lo si deve a lui, che è riuscito a fare squadra, unico modo che ci ha consentito di ottenere risultati - e conclude il giovane presidente - sicuramente ripartirò dalla sua capacità dimostrata per cercare di proseguire il cammino di crescita della Fidas».
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