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Proposta per salvare Porto Miggiano

Data: 15/04/2013
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Far rientrare l'area di Porto Miggiano nel Parco naturale regionale "Otranto - Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase" la proposta che verrà a breve formalizzata da Comitato ed Ecodem

Nuova proposta da parte di Ecodem Puglia e il Comitato di tutela per Porto Miggiano, da tempo impegnati per la salvaguardia della costa martoriata dai continui interventi edilizi. 

Le due organizzazioni chiedono che si possa modificare la Legge Regionale n. 30 del 26 ottobre 2006 istitutiva del “Parco naturale regionale Costa Otranto - S. Maria di Leuca e Bosco di Tricase" per tutelare l’ambiente, il paesaggio e la cultura del Salento. Nel testo del comunicato stampa si legge che la proposta è stata avanzata "Dopo i recenti e prevedibili sviluppi delle indagini della Procura di Lecce sui lavori di consolidamento del costone a Santa Cesarea Terme (Le), in località Porto Miggiano".Da tempo ormai gli ambientalisti cercano di intervenire per salvaguardare uno degli ambienti più caratteristici della costa salentina. L'area in questione adesso è sotto sequestro per l’ipotesidi concorso in deturpamento delle bellezze naturali, questo "conferma la crisi dei modelli reconfezionati di sviluppo turistico, di bassa qualità ed alto impatto ambientale, basati sullo sfruttamento intensivo delle matrici ambientali e dei beni culturali e paesaggistici".

Questa considerazione ha spinto le due associazioni a guardare in prospettiva e tutelare quella parte del territorio che è ancora intatta lanciando la proposta di modifica della Legge istitutiva dell’area protetta allargando l'area d'interesse e facendo così rientrare anche la zona di Porto Miggiano.

Nel comunicato diramato dalle associazioni si continua a leggere: "Estenderne i confini a quei comparti che non furono ricompresi in fase istitutiva, su cui è al lavoro un gruppo di giuristi coordinato dal professore Nicola Grasso dell’Università del Salento e composto dagli avvocati Mario Tagliaferro, responsabile di Ecodem Puglia per la Provincia di Lecce, ed Anna Baglivo, giurista ambientale in forza agli Ecologisti democratici, sostenuti dal continuo scambio e confronto con il Comitato di tutela per Porto Miggiano". 

Nello specifico si parla dei comparti, già individuati dal Pug del Comune di Santa Cesarea Terme, "che vanno da località Porto Miggiano fino a Villaggio Paradiso, e già oggetto di attenzioni da parte di imprenditori del cemento come, ad esempio, il Comparto 13S in zona C4 (Nuove zone di espansione turistica in S. Cesarea Terme – Insediamenti turistici alberghieri e residenziali) per cui è pendente giudizio innanzi ai giudici amministrativi, il Comparto 14S anch’esso piano di iniziativa privata per cui è già stato elaborato il piano di lottizzazione, nonché tutta l’area compresa nel Comparto 26S in zona C5 (Nuova espansione turistica lungo la fascia costiera) di proprietà di un società immobiliare e già oggetto di un concorso internazionale di architettura".

Il comunicato chiude così: "La riperimetrazione del territorio e l’allargamento delle norme di salvaguardia risultano di cruciale importanza per la tutela del paesaggio costiero, troppo spesso aggredito dalla costruzione di mega villaggi turistici del tutto incompatibili con la struttura del nostro territorio, con le sue tradizioni e con la rete “albergo diffuso” che può garantire economie anche per i piccoli borghi dell’entroterra, veri gioielli tutti da scoprire a pochissimi chilometri dalla spiaggia".

A breve ci sarà una conferenza stampa durante la quale verrà formalizzata la richiesta delle due associazioni sulla modifica della legge.



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