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Una notte ho sognato che parlavi

Data: 03/04/2013
Categoria: Un libro a settimana

Il racconto dolce e appassionto di un padre che scopre il ruolo del genitore quando scopre che il figlio Tommy è autistico. L'autore descrive la quotidianità, tra difficoltà e gioie

Tante famiglie potrebbero ritrovarsi nelle parole e nelle situazioni descritte da Gianluca Nicoletti, riportate nel suo ultimo libro "Una notte ho sognato che parlavi"

Il giornalista racconta la sua esperienza di padre, anzi, racconta come ha iniziato a capire il suo ruolo di genitore, ma sorpattutto spiega con il cuore in mano come ha iniziato a fare il padre. E deve tutto a suo figlio Tommy, autistico, diventato ora la sua ombra. Nicoletti, giornalista di successo di Radio 24, sempre lontano da casa, non presta molta attenzione a chi gli fa notare che il figlio cresce ma non riesce a parlare. Anche lui, stando a quanto ha saputo da sua madre, ha iniziato a proferir parola tardi e adesso si guadagna da vivere proprio parlando. 

"Mia madre, le rare volte che lo vedeva, sdrammatizzava dicendomi che anch’io avevo cominciato tardissimo a esprimermi a parole. Questo in una certa misura mi rassicurava, ma solo per ignoranza. Pensavo che, in fondo, io mi guadagno da vivere proprio parlando, senza nemmeno aver fatto mai nessuno sforzo particolare per sviluppare questa capacità, quindi, prima o poi, avrebbe iniziato anche lui a farsi sentire" - si legge nel primo capitolo.

Solo dopo una visita specialistica capisce che suo figlio è autistico e da quel momento dentro di lui si fa spazio una nuova consapevolezza. "Oggi capirei in un nanosecondo quale sia la diagnosi, se qualcuno mi raccontasse la stessa cosa di suo figlio, ma l’autismo è un mondo che ti galleggia invisibile accanto, non te ne accorgeresti mai se per qualche ragione non ci entrassi dentro con qualcosa che appartiene alla tua carne. A differenza di forme più evidenti di disabilità, queste persone votate al silenzio sono silenziose anche come presenza sociale. E' da pochissimo che ne leggo con insistenza, persino troppa a volte, ma sempre e solo perchè qualche genitore a un certo punto inizia un attacco al resto del mondo".

Nel testo con una scrittura scorrevole e coinvolgente Nicoletti parla della vita quotidiana, delle inevitabili difficoltà ma anche dell'amore speciale che lega un figlio ad un padre, che scopre cosa significa essere genitore.
"Non illudiamoci, un figlio autistico fa tracollare le armonie coniugali, prosciuga le passioni, incanutisce ogni vita di coppia. Avviene, in qualche caso, immediatamente: di solito, come ho già scritto, il maschio scappa e molla tutto sulla madre; fino a poco tempo fa aveva pure la giustificazione che la responsabilità dell’anomalia potesse derivare da omissioni affettive di lei. La «mamma frigorifero» ha assolto parecchi sensi di colpa maschili, almeno me lo immagino".

Nicoletti continua quotidianamente a parlare di autismo anche nel suo blog www.miofiglioautistico.it



Editore: Mondadori

Collana: Strade Blu. Non fiction

Pagine:177



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