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La pazzia dimenticata

Data: 18/03/2013
Categoria: Un libro a settimana

A poche settimane dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, Adriana Pannitteri, giornalista del Tg1, ha realizzato un libro - inchiesta, nel quale ne descrive le storie e i drammi 

La giornalista del Tg1, Adriana Pannitteri, ha realizzato un libro inchiesta sugli ospedali psichiatrici giudiziari dal titolo "La pazza dimenticata" edito da "L'asino d'oro".

Il libro è di stretta attualità, visto che è fissata al 31 marzo la data di chiusura delle strutture, così come ha stabilito la legge 9/2012 (firmatari Ignazio Marino, Daniele Bosone, Michele Saccomanno) scaturita dai rapporti della Commissione d'inchiesta sugli Opg presieduta dal senatore Marinodel Pd, e nonostante gli appelli del Comitato StopOpg ancora non son state definite le modalità e le strategie per il futuro. I fondi stanziati per trovare delle soluzioni alternative ammontano a 170 milioni di euro, un po' meno di quanto previsto.

Gli ospedali psichiatrici giudiziari sono stati istituiti nel 1930, ce ne sono 6 in tutta Italia (Montelupo Fiorentino, Aversa, Napoli, Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere, Barcellona Pozzo di Gotto) e ospitano 1500 persone. La giornalsta con lucidità e la freddezza necessaria, percorre un viaggio all'interno delle strutture, raccontando le vicende dei protagonisti e ricordando eventi di cronaca.

Ogni ospedale ha la sua storia e nasconde al suo interno le sue atrocità. Così, a Castiglione delle Stiviere, l'autrice fa conoscere la storia delle “madri assassine” riconosciute incapaci di intendere e di volere; descrive l'opg di Aversa, costruito nel 1876, il più antico, dove sono costudite nel suo museo le macchine per l’elettroshock e il craniometro, i ceppi e le catene, le camicie di forza e i guanti di ferro per iprelievi ematici. E dove esisteva la famosa “Staccata”, il reparto peggiore, ora - ma soloda poco - chiuso, con i suoi letti di contenzione.

«Luoghi imperfetti, nei quali si riversano inevitabilmente tutte le contraddizioni di una società che ancora oggi rifiuta di prendere coscienza dei segnali della malattia mentale» - afferma la Pannitteri. Lo scopo del libro è riuscire ad aprire una discussione più ampia sulla cura della malattia."È un problema che riguarda i centri di salute mentale, i dipartimentiche vivono in grandissima difficoltà e spesso non riescono ad affrontare pazienti per così dire “civili”,  - continua l'autrice - figuriamoci quelli che hanno commesso reati anche gravi e che potrebbero compierne altri. Per questo si sarebbero dovute costruire prima le nuove strutture, formare chi se ne deve occupare, e devono essere professionalità specifiche, servono psichiatri forensi, operatori specializzati. Esoltanto dopo si sarebbe dovuto passare alla fase della chiusura degli Opg»

Pazzia dimenticata: «Il titolo del libro dice tutto: è proprio questo ciò che è emerso dal lavoro della Commissione d’inchiesta sugli ospedali psichiatrici giudiziari: una realtà creata e “dimenticata” dalla società, in cui fino ad oggi tutto quel che è stato fatto lo si deve solo al lavoro svolto da un pugno di persone, psichiatri, assistenti sociali, agenti, con i pochissimimezzi a disposizione e con tanta, tantissima abnegazione. Ecco, al di là di tutto, della chiusura o meno degli Opg al 31 di marzo, io mi auguro chequesto sia il momento per aprire davvero un dibattito serio sulla cura della malattia mentale nel nostro Paese e sulla formazione degli psichiatri. Per evitare che, spenti i riflettori, questa realtà torni a essere dimenticata».- ha affermato la giornalista in un'intervista rilasciata ad un quotidiano. 



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