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Italia, non piu' Terra promessa

Data: 25/02/2013
Categoria: Altre News

Non più Paese di immigrazione ma di emigrazione: l'Italia perde attrattività. Actionaid presenta un rapporto dove sintetizza in cinque punti la condizione del lavoro per i migranti

Dal 2011 l'Italia non è più la terra promessa per i migranti. La frase riassume i dati del rapporto di Actionaid "Il mondo è un pianeta migrante", presentato nei giorni scorsi a Roma. 
«L’Italia non è più la terra promessa dei migranti. Ormai è tempo di garantire loro maggiori diritti, altrimenti rischiamo di aumentare l’esclusione sociale, che la crisi economica sta già rendendo insostenibile. Il primo dei diritti da garantire è che chi nasce e cresce in Italia sia cittadino italiano» - ha commentato Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid.

In Italia non si arriva più con tante speranze, anzi è tornato ad essere un Paese d'emigrazione.Secondo i dati riportati, nel 2011 sono arrivati in Italia 27mila stranieri, ma sono andati via 50mila italiani. Le ragioni sono facili da trovare: crisi economica e conseguente mancanza di lavoro. La situazione lavorativa è riassunta da Actionaid, con le 5 P: "Il lavoro migrante è Precario, Poco pagato, Pesante, Pericoloso e Penalizzato socialmente".

«Ad andarsene sono i migranti che appartengono alle categorie più deboli e in particolare quelli che a causa della crisi economica hanno perso il lavoro - continua De Ponte -. Attualmente un lavoratore straniero percepisce 300 euro in meno rispetto ad un lavoratore italiano. Uno stipendio netto medio mensile è di 973 euro, rispetto ai 1286 di un italiano. La condizione peggiora nel caso delle donne, per le quali il divario salariale nei confronti delle italiane è del 30%».

In realtà a non essere più attrattiva è l'intera Europa,non solo l'Italia. La crisi economica globale sta in parte allentando le differenze Nord/Sud, cambiando drasticamente la mappa mondiale della migrazione: prima l’80% del flusso migratorio partiva dal Sud per raggiungere il Nord. Oggi un terzo si sposta all’interno dei paesi più poveri, un terzo continua a voler raggiungere i paesi ricchi e un terzo si sposta dai paesi ricchi ai paesi emergenti.

In allegato il rapporto Actionaid

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