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Parte la nuova campagna di comunicazione dell'Apmar

Data: 12/10/2012
Categoria: News Associazioni Lecce e provincia

Si chiama "Difficile come bere un bicchiere d'acqua"  per far comprendere quanto le semplici azioni quotidiane risultino piene di intoppi per le persone affette da malattie reumatiche

L'Apmar, l'associazione persone con malattie reumatiche, lancia la nuova campagna di sensibilizzazione dal nome “Difficile come bere un bicchiere d’acqua”, in occasione della Giornata mondiale delle malattie reumatiche che si celebra venerdì 12 ottobre

Il nome della campagna è stato scelto proprio per far capire a tutti la difficoltà che i malati hanno nello svolgere le più semplici azioni quotidiane come, appunto, bere un bicchiere d'acqua. Con questo si vuole sensibilizzare anche le istituzioni affinchè si snelliscano le pratiche burocratiche che intralciano il percorso delle cure per il malato.

Le malattie reumatiche interessano in generale le articolazioni, ossa, muscoli, tendini, legamenti e comprendono un vasto numero di patologie. Una malattia subdola che infligga a chi ne è affetto dapprima dei dolori e poi pian piano portano all'invalidità. Questo comporta un isolamento del paziente dalla vita sociale: sono in molti ad abbandonare il lavoro, e sono forti anche le ripercussioni sulla sfera privata, in questo caso, sono le donne a patire di più. 

“Uno studio condotto nel 2009 su donne affette da artrite reumatoide - riferisce Giovanni Lapadula, responsabile dell’Unità operativa di Reumatologia universitaria di Bari - evidenzia che il 60 per cento delle donne intervistate ha problemi nell’espressione della propria sessualità. Il 25 per cento delle donne divorziate, tra le intervistate, identifica la patologia come causa del divorzio. I malati dichiarano che il proprio malessere non è compreso dalla famiglia e molte donne nascondono il disagio dei rapporti sessuali e non parlano dei problemi perché ritengono difficile parlare della propria sofferenza. Un altro studio, infatti, ha messo in luce che il tasso di divorzio tra le persone con artrite reumatoide è del 70% più alto rispetto ai non malati”.

Il mezzo di comunicazione prescelto per la campagna, accanto ai tradizionali, è il web, con determinate azioni virali anche sui social media, per cercare di raggiungere ed informare le persone di tutti i target.“ La nostra intenzione – afferma Antonella Celano, presidente Apmar - è quella di portare all’attenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica le quotidiane difficoltà che devono affrontare le persone colpite da queste malattie. Ad esempio, pochi sanno, che le malattie reumatiche sono  una delle principali cause di divorzio in Italia. Con questa campagna si vuole da un lato far conoscere i rischi legati alle malattie reumatiche e la necessità di accedere il più precocemente possibile al parere del reumatologo e alle terapie più appropriate, dall’altro sensibilizzare le Istituzioni affinché vengano rimossi i tanti intoppi burocratici che costellano il già difficile percorso per le cure”.

Il numero dei malati aumenta esponenzialmente con l'avanzare dell'età, la patologia più diffusa è l'artrosi che colpisce le persone nella fascia d'età che va dai 40 ai 49 anni il 10 per cento delle persone è già colpita alle mani, negli ultra 65enni la malattia si riscontra in 1 su 4 (26,5per cento). “Sono tre i soggetti sui quali abbiamo voluto concentrare la comunicazione - spiega Manlio Valli, Ad di V&P Associati e copy della campagna - tutti legati, in differenti modi, alla parte del corpo più frequentemente segnata dalle malattie reumatiche: le mani. Deformate dalla malattia è difficile compiere anche i gesti più semplici: svitare il tappo di una bottiglia, lavarsi i denti, allacciare i bottoni di una camicia, vestirsi, pettinarsi, fare lo shampoo, maneggiare un bancomat, usare le posate, dare delle carezze e applaudire". 



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