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Piani di zona: la Regione preme

Data: 02/10/2007
Categoria: Altre News
Sono 38 in totale i piani di zona seconda parte approvati dalla conferenza dei servizi della Regione Puglia. Molta attenzione rivolta ai 7 piani che stanno ancora ultimando le integrazioni richieste. Gentile: “Invieremo una lettera di diffida a questi ambiti dettando termini congrui e perentori di scadenza”
Sono tre i piani di zona con le seconde parti, comprensive delle progettazioni di dettaglio, approvati nella conferenza di servizi della Regione lo scorso 25 settembre. Grottaglie, Troia e San Marco in Lamis si aggiungono ai 35 già approvati nei mesi scorsi. Adesso, all“appello, mancano ancora le approvazioni delle secondi parti degli ambiti di Martina Franca, Brindisi, Trani, Manfredonia, Altamura, Bitonto e Modugno, con dei distinguo, come fanno sapere dagli uffici regionali. Infatti, l“ambito di Bitonto è un ambito di recente costituzione, a seguito della ridefinizione di due distretti sociosanitari nella ASL Bari e quindi solo in parte "responsabile" del ritardo accumulato. L“ambito di Modugno, invece, si trova in una situazione di empasse che non ha ancora consentito l“approvazione del nuovo piano sociale di zona da parte dei Consigli Comunali: il termine ultimo è quello del 4 ottobre, oltre il quale l“Assessorato dovrà intervenire con l“esercizio dei poteri sostitutivi per evitare il blocco dei trasferimenti delle risorse a questo ambito e non aggravare i danni già prodotti per i cittadini. Invece una situazione diversa riguarda gli altri ambiti che non hanno ancora completato il perfezionamento delle integrazioni richieste in sede di istruttoria e già comunicate dagli uffici competenti da tempo. "Nei prossimi giorni, afferma l“assessore regionale alla Solidarietà sociale Elena Gentile, invieremo una lettera di diffida a questi ambiti dettando dei termini congrui e perentori di scadenza, oltre i quali saremo costretti ad applicare la procedura dei poteri sostitutivi, come prevede il nostro regolamento regionale". Tanta fermezza e risolutezza, come spiega l“assessore, è dettata da numerose motivazioni: "innanzitutto è nell“interesse dello stesso ambito territoriale: se ritardo c“è, è evidente che vi è una difficoltà e il commissariamento ad acta può servire a sbloccare una situazione difficile concreta e reale o, viceversa, può contribuire a scuotere delle paralisi temporanee, dovute semplicemente a contrapposizioni politiche, a carente definizione organizzativa o ad una più generale stasi operativa. Inoltre, è nello stesso interesse dell“ambito territoriale e dei cittadini di quell“ambito, giacchè ad un piano non approvato consegue un territorio bloccato nei servizi e nelle prestazioni sociali, perchè le risorse già trasferite non vengono utilizzate e quelle che giacciono nel bilancio regionale non possono essere trasferite. Poi, continua l“assessore, vi sono motivi di programmazione: come possiamo pensare di programmare il futuro se quello che dovrebbe essere il passato in alcuni ambiti non è mai diventato presente?". Fonte: Puglia Sociale News


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