Nasce la Rete dei Comuni per i Beni Comuni
Data:
01/02/2012Categoria: Altre News
Associazioni, comitati, gruppi di cittadinanza attiva e amministratori locali insieme a Napoli per lavorare insieme per la loro tutela
Nasce baciata da un battesimo di folla al Teatro Politeama di Napoli la "Rete dei Comuni per i Beni Comuni" gremito di amministratori locali, ma soprattutto di associazioni, comitati, gruppi di cittadinanza attiva di ogni parte di Italia.
Nominati durante l'assemblea i più noti: Forum dell“acqua, No Tav, No Dal Molin, Chiaiano e anti-inceneritori, No Ponte, Teatro Valle, ma anche donne sempre più discriminate e relegate nel lavoro domestico disconosciuto, operai colpiti nei diritti sindacali alla Fiat e non solo, giovani precari, immigrati.
Un movimento che nasce dal basso e dal Sud. Tra i promotori e garanti di questa nuova rete i sindaci di Napoli, Bari, Cagliari e il presidente della Puglia.
Bussola puntata sui Beni Comuni. Una nozione che comincia ad avere un consistente spessore teorico oltre che una facile percezione di massa. Si pensi ai commons movements che in questi giorni sono di nuovo impegnati contro i tentativi dei motori di ricerca di filtrare internet. Beni comuni a vocazione sociale, indispensabili e insostituibili, funzionali all“esercizio dei diritti fondamentali delle persone. Categorie dell“essere e non dell“avere, del possedere, dell“accumulare, del competere.
Ci sarà da ragionare a partire dalle esperienze concrete di riconoscimento di massa dei Beni Comuni, di vertenzialità "conflittuale e gioiosa" per sottrarli alle mere logiche del mercato, di gestione alternativa partecipata "non profit", stabilendo tanto il diritto all“accesso, quanto il dovere civico di prendersi cura di loro.
Un "patto federativo" tra Comuni per far rispettare i risultati del referendum sui Beni Comuni e per lanciare una Carta europea per i beni comuni.
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