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La Regione Puglia avvia il Bilancio di Genere.

Data: 18/09/2007
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Uno strumento di governo per verificare l“impatto su donne e uomini delle politiche intraprese nella formazione del bilancio pubblico. Finora, solo nelle Marche, in Emilia Romagna e in Piemonte.
La Regione Puglia ha deciso di attivarlo, per legge, nell“ambito della normativa di recente approvazione sulle pari opportunità, la n. 7 del 2007. E“ uno dei primi annunci del workshop che si è svolto a Bari nella giornata del 12 settembre e che ha soffermato l“attenzione sulle opportunità offerte dallo strumento e sulle criticità incontrate. A tal proposito di immediata utilità testimoniale l“esperienza del Comune di Bari, che, avvalendosi della consulenza di IPRES, ha intrapreso una prima adozione del Bilancio di genere. Vincenzo Santandrea di IPRES ha sottolineato l“utilità di un documento amministrativo ben più complesso rispetto alle sole aree contabili. Il modello presentato da Santandrea riclassifica il bilancio per "aree gender sensitive" comprendendo la suddivisone per aree tematiche direttamente o indirettamente connesse alle tematiche e alle ricadute sul genere. "In considerazione delle disuguaglianze sociali ed economiche che tuttora insistono su donne e uomini, verificare quale ricaduta le decisioni fiscali e di spesa attuino rispetto ad essi, contribuisce alla definizione di una azione di governo maggiormente equa, efficace ed efficiente", ha spiegato in apertura del suo intervento Giovanna Indiretto, ISFOL Coordinatrice dell“Unità Pari Opportunità. "Il bilancio di genere permette dunque di coniugare obiettivi di equità sociale e partecipazione democratica con obiettivi di crescita del sistema economico e sociale" ha affermato la Indiretto. Introdotto per la prima volta in Australia negli anni 80, è a partire dal 2000 che l“Italia ha avviato esperienze di gender budgeting realizzate prevalentemente a livello locale, comunale e provinciale, in alcuni casi a livello regionale. "Alla fine del 2006 aderivano a tale rete 12 Province ha continuato la coordinatrice - (Genova, Modena, Siena, Alessandria, Ancona, Ferrara, Firenze, La Spezia, Milano, Parma, Pesaro - Urbino, Torino) e 9 Comuni ( Aosta, Cuneo, Genova, Pesaro, Firenze, Rimini, Sestri Levante, Siena, Torino) con diversi gradi di coinvolgimento rispetto alla attuazione del bilancio di genere". Tre sono invece le Regioni che hanno avviato forme di bilancio di genere nel proprio territorio. In primis la Regione Emilia Romagna, che ha implementato un modello di gender auditing, la Regione Marche che ha proposto un bilancio di genere rispetto alle proprie competenze e la Regione Piemonte in cui è in corso il lavoro di analisi in chiave di genere del proprio bilancio. L“approfondimento sul bilancio di genere dei giorni scorsi potrebbe avere conseguenze positive in materia di genere già sulla redazione del prossimo bilancio regionale. Fonte: Puglia sociale news


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