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Sbarcati a Venezia

Data: 05/09/2011
Categoria: Film e Documentari
Terraferma, il nuovo film di Crialese presentato a Venezia, tra commozione e polemiche
Un festival del cinema, o dei migranti? Rincuora sapere che in Italia ci siano ancora persone che hanno voglia di farsi sentire, soprattutto quando bisogna parlare di argomenti sconvenienti. Come sempre però scoppia la polemica, e questa volta, sarebbe veramente bello sbugiardare giornalisti, se così si possono definire, che attaccano senza conoscere. » quello che è accaduto durante la presentazione del film di Crialese, Terraferma, al Festival del Cinema di Venezia, nonostante i cinque minuti di applausi del pubblico. Il film racconta la storia di un'isola, volutamente senza un nome, che viene sconvolta dall'arrivo di migranti e quella di pescatori che hanno sfidato le leggi della terra, per seguire quelle del mare. Nessun marinaio lascerebbe mai morire un uomo in mare. Mentre però, il registra presentava il film, in sala stampa, così come sulla stampa italiana con la solita pubblicazione delle verità false, qualcuno si è inalberato accusando il regista di essere fazioso e di andare contro le leggi italiane che assolutamente non impediscono il salvataggio. Pochi ricordano, e il regista, Emanuele Crialese ribadisce invece con rabbia l'episodio, la vicenda che ha visto alcuni pescatori perdere il loro peschereccio per aver salvato dal mare in tempesta, migranti in difficoltà. ´Ci sono stati pescherecci, ricorda Crialese, che sono stati sequestrati per aver salvato migranti... Con l'accusa di favoreggiamento all'attività clandestina.ª Questo accade in Italia, mentre qualcuno sembra voler nascondere la polvere sotto il tappeto e soprattutto quando i pregiudizi impediscono di vedere un'opera d'arte senza il permesso del padrone. Questo accade e tutti, da docenti ad artisti vengono pubblicamente derisi, attaccati, solo perchè vedono e raccontano la verità. Terraferma, è il primo film italiano in concorso, accolto da una lunga standing ovation, una promessa per i migranti. Un film che narra di una donna, una migrante, aiutata da un'italiana a partorire, delle difficoltà di chi accoglie e di chi viene accolto, del coraggio e dell'umanità. Ma queste, sono cose dell'altro mondo, direbbe qualcuno, se non richiamasse il film di Francesco Patierno, anch'esso presentato al Festival e che racconta, in toni sicuramente più irriverenti un mondo senza migranti. Forse è meglio discutere del documentario su Vasco Rossi, sarà sicuramente meno manicheistico.


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